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lunedì 25 aprile 2016

Avellino: il procuratore Cantelmo e la sua legalità...


Il Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, a Caposele ancora una volta ha voluto fare il punto  sul rispetto della legalità che i giovani tendono a minimizzare.

La legge è diventata solo una museruola per deboli, mentre i furbi sanno come aggirarla, vantandosene finanche.

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I più preparati in questa gara per idioti, Procuratore, sono proprio i controllori, e specialmente i poteri grandi, piccoli ed infinitesimali. 

Avellino  lo sa, è un coacervo di personaggi che si coltivano il tesoretto. 

Ognuno ha il proprio cliente che viene protetto in cambio di qualcosa: non è possibile che tutto passi in sordina quando ogni giorno si perpetrano abusi sotto gli occhi di tutti in pieno centro. 

La Polizia Municipale passa e spassa ma non vede, non sente, non sa. 

I consiglieri comunali altrettanto turpemente si appropriano di beni pubblici o coprono durante le sedute consiliari illegittimità e allegre spese fuori bilancio che servono a tutti loro, chi più chi meno. 

Gli esempi, dott. Cantelmo, gli esempi sono dirompenti nella psiche di un ragazzo, e questi signori con il proprio atteggiamento, con le loro azioni, disegnano nella mente di chiunque si trovi ad assistere alla quotidianità dei loro comportamenti, che bisogna fare così: strafottenti e prevaricatori, il giusto contegno, tutto il resto…è noia, come diceva il povero Califano. 

E allora cari i nostri ragazzi inquisitori che vi impegnate indignandovi, a segnalare, denunciare, contestare, non è bene utilizzare la buona fede di chi ci segue per poi trasportarla scegliendo la strada, in modo opinabile. 

Non è bene decidere facendo finta di lasciare ognuno in libertà, mentre si generano azioni d’incatenamento culturale già predisposte artatamente.

RDM



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