Il problema di Piazza Garibaldi secondo i commercianti nasce dall'annullamento di un evento idiota che creerebbe solo problemi alla cittadinanza.
Chiedere a due o tre commercianti come se fossero i portatori della scienza urbanistica di sviluppo di una città, e non agli abitanti del quartiere, mi sembra estremamente riduttivo, se non artato per poter difendere l'assunto.
C'entro per il Centro, è una manifestazione che si deve fare nei luoghi deputati a ricevere tanta gente;
uguali quelle agostane che disturbano la quiete pubblica per giorni, al cosiddetto "Parco del Teatro Gesualdo", anch'esse inserite nel bel mezzo di palazzi che amplificano con distorsioni sonore fastidiose ed inquinanti acusticamente, per il sollazzo di pochi eletti.
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Siamo stufi di dover spiegare l'ovvio che ad Avellino è difficile comprendere, perché, abituati atavicamente al clientelismo più sfrenato, ognuno pensa solo ai fatti propri.
Le giostre in Piazza della Resistenza, ancora, sono pericolose ed inadatte ai luoghi, oltre a disturbare per un mese intero la pace di chi ci vive: ma questo non interessa a nessuno, se non ai poveri abitanti del quartiere.
Per cui preghiamo i consiglieri più illuminati di questa triste amministrazione, quali Giordano, Dino Preziosi, Palumbo o Nicola Poppa, di far proprio il problema e risolverlo insistendo in Consiglio perché anche le "dure cervici" possano finalmente ammorbidirsi e intuire l'arcano.
Non si risveglia la città o s'incrementa lo "struscio" con qualche manifestazione;
anche la Caritas irpina pensa che fare il pranzo a Natale con i poveri, li faccia sentire sazi tutto l'anno.
Ci vuole uno studio progettuale, signori, non certo i consigli "pro domo sua" di chi viene intervistato;
smettiamola con i tuttologi e con gli amici degli amici che propongono o perorano idee per far contento questo e quello: la civiltà si raggiunge contribuendo alla crescita della comunità, non solo quella del proprio portafogli o del proprio ego.
E per far questo ci vogliono specialisti dei settori che propongano studi precisi e provati, atti alla realizzazione di quanto ci si prefigga.
Agire sempre a tentoni, navigando a vista, è l'errore in cui maneggioni e saputelli ci hanno trasportato da sempre: per una volta iniziamo ad amministrare con professionalità, e abbandoniamo le sciocche diatribe in cui ci trascinano improvvisati che hanno fatto della propria vita l'esaltazione della furbizia.
RDM
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