Chissà perchè, ma quando da cittadino si diventa amministratore, immediatamente si assume il fisico del ruolo e gli amici, i conoscenti, gli altri insomma, diventano la controparte, il nemico, colui che bisogna affrontare e sconfiggere.
Da perseguitati si diventa carnefici, e la posizione di preminenza esalta, inebria, ci fa sentire superiori, capaci di comprendere ciò che gli altri, i miseri ex concittadini, non potrebbero mai comprendere, perchè il nuovo "cappello" indossato, da scarsissimi soldati ci tramuta magicamente in generali.
Ed ecco che le esigenze della comunità passano in second'ordine: al diavolo se non hai il piatto a tavola, che m'importa se ti mancano i soldi per il riscaldamento, fottiti se non riesci a pagare le bollette.
Non ti sarebbe accaduto se fossi stato capace come gli amministratori, di coprire un ruolo pubblico importante e di successo, avresti certamente il danaro per pagare le rate della Tares, si, quelle pazze che dirigenti senza onore e dignità sbagliano a compilare e mai a favore dei più, quelle che alla faccia della crisi e della disoccupazione diventano tre e non più quattro, quelle che se non paghi, ti mortificano e ti conducono al suicidio, quelle, caro sindaco, che una volta, prima che qualcuno ti permettesse il ruolo, erano anche un tuo problema, ormai superato e dimenticato.
Auguri Paolo, spero che la tua buona stella non ti costringa mai a subire l'onta che tanti tuoi ex conoscenti devono purtroppo soffrire.
RdM
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