Abbiamo quattro strade che dividono la città, ma la più importante, il Corso Vittorio Emanuele, viene chiusa perchè, da buoni modaioli, anche noi, abbiamo pensato, dovremmo avere la nostra brava isola pedonale, ed allora per far vedere che non ci facciamo mancare niente, "iesci", e l'isola la facciamo arcipelago: crepi l'avarizia...!...
Come Napoli, Salerno, Caserta e Benevento, Avellino si regala di diritto uno stradone inutile ed inutilizzato che parte quasi dal Centro Storico per arrivare a superare ampiamente il centro città.
Ogni mattina un vuoto desolante incastona questa strada che intanto, proprio perchè chiusa, rende le altre tre intasate da un traffico generatore di particelle inquinanti che mandano in tilt le centraline rilevatrici.
Però abbiamo anche baldi assessori, Ruberto per esempio, che prontamente, alla faccia di chi lo ritenga "nu muscimatteo" instaura come la moda richiede, la sua bella domenica di chiusura al traffico, interdetta da fascioni di nastro colorato legati fra di loro, utilizzabili per altre cose non di certo per chiudere le strade che comunque dovrebbero permettere a malati, ambulanze o invalidi di arrivare a casa.
Questa città, da qualche anno come amo ripetere, amministrata sempre peggio, ha perso la sua originaria connotazione, per sfociare in un ripetuto tentativo d'approssimazione, senza un momento di riflessione che, forse, porterebbe a risultati, non dico efficaci, considerato il quoziente intellettivo, ma almeno meno imbarazzanti.
Continuo a scrivere di questo territorio, ma ho perso la speranza che qualcosa possa migliorare, vista la "dura cervice", quindi continuerò esclusivamente per sfogo di pensiero e forse che un giorno, dopo una miracolosa nube coprente, possa accadere che anche Avellino partorisca qualche mente meno disumana.
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