Francesco Larrera
Abbiamo scritto spesso di come trovassimo oltremodo disdicevole, le euforie con qualche inciampo di stile perfino volgare, dopo una vittoria nelle competizioni elettorali.
Ricordiamo i festeggiamenti da fuori di testa di Gianluca Festa, oltretutto sbeffeggiati e ridicolizzati platealmente, da approfittanti intervistatori che lo spinsero a cantare il famoso motivetto del ♫primo cittadino ♪ fin da bambino♫...!
Ovviamente il tempo è galantuomo, e alla fine ci ha spiegato con intercettazioni e capi d'accusa, le ragioni di tanta gioia condivisa dalla pletora di questuanti, che gli faceva da spalla.Ugualmente Laura Nargi squallidamente, con una bottiglia di spumante fra le mani in strada urlava sguaiatamente, come se avesse vinto alla lotteria.
E quella evidentemente sarebbe dovuta essere, una vincita che le avrebbe permesso magari di fortificare il proprio idillio...politico, con Giangitiello, e rendere il connubio più forte dell'associazione a delinquere rilevata dalla Procura.Per noi diventare sindaco significa angustiarsi il quotidiano, aggiungere ai problemi propri quelli di un'intera Comunità, chiedersi giorno per giorno, se si sia veramente all'altezza del ruolo.
Studiare per interpretare correttamente le dinamiche di un'amministrazione, aiutare le persone a superare i drammi mettendo da parte i propri.
Di seguito riportiamo il racconto di un ingegnere siciliano che ama la fotografia, come questa da leggere, tutta d'un fiato, perché la normalità è pensata per esserlo, non per diventare eccezione.
RDM
Lui si chiama Francesco Larrera.
Ed è il sindaco di Oliveri, un piccolo comune siciliano di circa 2.000 abitanti della provincia di Messina. Ma prima ancora di essere sindaco, è un cittadino con le mani sporche di terra e il cuore pieno d’amore per il suo paese. Ogni mattina si alza, monta sulla sua vecchia bici dotata di cassetta e gira per le strade. Raccoglie cartacce, bottiglie, rifiuti. Lo faceva da ragazzo. Ha continuato anche da sindaco. Perché non si è mai sentito “più in alto” degli altri. Solo più responsabile.
Sa che i soldi sono pochi. Ma l’amore no. Così prende il decespugliatore d’estate, si prende i patentini per usare escavatori e pale meccaniche. Fa tutto quello che può, con quello che ha. Come dovremmo fare tutti, ogni giorno.
Un giorno però, succede qualcosa di incredibile.
Davanti a lui si presentano centinaia di persone. Con pennelli, pale, zappe, sorrisi. Cittadini, operai, professionisti, artigiani. Tutti insieme per dare una mano. Per imitare il suo esempio. Per trasformare il paese, non con le lamentele ma con le mani.
Marciapiedi sistemati. Muri ridipinti. Giardini puliti. Due vicini che non si parlavano da anni tornano a farlo mentre piantano un fiore. I bambini raccolgono rifiuti in spiaggia come fosse un gioco. Oliveri cambia. E diventa un piccolo miracolo collettivo.
Francesco continua a raccogliere cartacce. Ma adesso non è più solo.
Nel 2023, Oliveri riceve una menzione speciale all’Urban Award per la mobilità sostenibile. Ma il premio più grande è un altro: un paese unito, pulito, vivo. Un paese che non aspetta il cambiamento. Lo costruisce.
Questa è una piccola storia siciliana che sembra uscita da un romanzo d'altri tempi e che mostra che alla fine, la rivoluzione di Francesco è semplice: dare l’esempio, con una bici, due mani e un cuore grande. Perché colui che è in grado di ispirare gli altri non ordina, indica la strada.
Sebastiano Alicata
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