Il Vescovo Aiello ancora non ci sta a sopportare la gogna della bella fatina sorridente, e immagina una città ferita e silenziosa che esiste solo nella sua mente affranta, da un evento che aveva tentato di esorcizzare con ogni forza, lanciando messaggi, immagini e calorosi appelli, affinché i consiglieri di maggioranza ritornassero su se stessi, oltretutto approvando un bilancio insensato.
Un signore questo rapresentante di Dio, sui generis, perfino le anomale descrizioni di sofferenze cancerose, le troviamo astruse e indegne di un prelato che dovrebbe rappresentarsi in maniera sensata, e non con riferimenti secolarizzati, lontani dalla bellezza del Creato.
La città è rinata, altro che ferita, i danni che ha subito senza una via d'uscita sono stati metabolizzati dalla speranza, e l'azione rigeneratrice che il Commissario sta adottando, è in linea con le attese della parte sana di questo paesotto che non sa misurarsi.
Lei, signor Vescovo, è stato capace d'infangare una liturgia in Cattedrale offrendo un fascio di fiori a Laura Nargi, persona accusata di associazione a delinquere, videoregistrata mentre trafuga beni pubblici insieme al complice, che sarà a processo il prossimo ottobre.
Quale sacralità ci chiediamo ancora, ha intravisto durante la funzione al Duomo, in una donna incapace, venduta anima e corpo sull'altare del potere e di un ignobile mensile..?
Non c'è sangue avvelenato in questa città che graziosamente la ospita, e ci piacerebbe che lei la smettesse di seminare la zizzania di cui conosce bene l'epilogo.
Questo è invece, il Capoluogo che si bea della propria inconsistenza politica, sociale e morale, e non abbiamo urgenza di gente proveniente da altri contesti, che tenti di destabilizzare perfino il peggio che pure esiste, proprio grazie alle persone come Laura Nargi o Gianluca Festa.Speriamo che Giuliana Perrotta sia proprio quello che sembra, e se lo fosse, ci piacerebbe che restasse qualche anno per azzerare clientelismo e cazzismo all'unisono, le vere piaghe che nessuno vede perché troppo comode da leccare.
Un pò d'umiltà istituzionale non guasterebbe, accorgersi di non avere risorse mentali tali da dipanare l'intreccio malato, di abitudini ormai radicate nel profondo delle coscienze.
Ancora l'unico argomento d'interesse, sono le luci e i fuochi d'aritificio, retaggio festiano e di quella zona grigia che raccorda tifoseria e poveretti, che non sanno come si possa festeggiare altrimenti.
L'ha spiegato il Commissario ricordando le belle serate trascorse con gli amici fin da piccoli, le scampagnate e la scoperta dell'intimità culturale che conquista le anime.
Il ritorno alla semplicità fatta di piccole cose, forse ci trasporterebbe in una dimensione nuova ma certamente costruttiva, in cui i sapori, gli odori e il calore dei rapporti umani fanno la differenza.
Purtroppo nessuno ne farà mai tesoro, perché il germe del cazzismo è entrato troppo in profondità, l'effimero diventa ragione di vita, mentre Massimo Passaro continua a vigilare sul Parco Kennedy o alla Ferrovia, dove un clandestino di colore sta terrorizzando il quartiere.Le chiacchiere e le riunioni in Prefettura come sempre lasciano il tempo che trovano, quello che conta è una bella foto dietro alla processione della Madonna Assunta, che fa tanto bene alla prossima campagna elettorale.
Lo schifo impera e niente lo sradica, la strategia vincente non si cambia recita la regola, e questi con un quoziente intellettivo sotto i novanta, pur volendo, non ci arrivano.
RDM
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