Le tariffe dell'Alto Calore aumentate del 30 % - sono una bestialità tutta nostrana - e le vere responsabilità restano in tal modo mascherate fino a farle scomparire del tutto.
Invece, chiederemmo all'avvocato Antonello Lenzi di risalire ai responsabili che hanno creato il baratro in cui ci troviamo da anni, avallato come sempre dai trenta sindaci azionisti, che pare cadano ancora dal pero.
Il 30% lo metta in carico al portafogli dei sindaci che hanno deciso di scegliere il peggio ad amministrare, e certo Lei, Avvocato, si trova lì come tanti altri prima, non per una laurea in ingegneria idraulica.
Le Sue competenze prescindono, non ce ne voglia se siamo realisti, da qualsiasi esperienza di gestione delle opere e delle risorse idriche, come d'altronde i predecessori colpevoli del danno permanente che subiamo nel Consorzio, che rese grande la provincia di Avellino.
Da tanto si è provveduto a farsi campagna elettorale e a sperperare denaro magari per riempirsi le tasche, o favorendo l'amico degli amici, e nessuno ha mai fatto le pulci a tali scempiaggini per il solito mantra del rispetto del cane per il padrone.
Il direttivo Alto Calore e gli azionisti, i sindaci irpini, scaricano le proprie responsabilità sui cittadini: la viltà vince..!
In questo caso il partito democratico, che non pago del buco mai rilevato dal revisore dei conti, Michelangelo Ciarcia, l'ha premiato nominandolo presidente, in modo da poter perpetrare meglio e con dovizia, l'assassinio dell'Alto Calore.
Beh, meno male che esiste la Procura, altrimenti con il modo d'essere della politica, ci imbarcheremmo soli e indifesi tra lotte di bande.
Festa e Nargi, facce della stessa medaglia, sono l'esempio plastico.
Non paghi li ritroviamo ancora e ancora, quasi una metastasi tumorale, sui media e perfino sui cantoni della città, a urlare il proprio punto di vista in netta contrapposizione con quanto abbia evidenziato il Commissario, persona avulsa dalle loro logiche..!
Non accettano che il proprio tempo è venuto meno, e che ogni aspirazione rimane velleitaria, e nulla più.
Siamo certi che il processo che inizierà a ottobre, e che certo vedrà coinvolta anche Laura Nargi, se non altro da testimonianze e dichiarazioni a discapito, porrà fine alla parabola di un istrione e della sua ancella.
Non hanno mai avuto un substrato politico vero, catalizzatore di idee e progetti a favore della Comunità, ma solo espedienti più o meno leciti, e hai voglia di professarti onesto e per bene, signora Nargi, chillo 'o fatto è niro niro, niro niro, comm'acché..!
La poverina come al solito parla a schiove proprio per l'assoluta incapacità di capire che la cosa pubblica sia altro.
Abbiamo reso viva la città, anche se le attività chiudevano (e chiudono), comunque c'era partecipazione...firmato Laura Nargi..!
RDM
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