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mercoledì 30 luglio 2025

Avellino: tempi duri per feste, fuochi e putipù..!


Finalmente Un Amministratore: Giuliana Perrotta spegne la televisione,
e il cabaret di Festa e Nargi è cestinato..!

L'austerità, sostantivo sconosciuto nella terra dei balocchi, e solo la serietà amministrativa del prefetto Perrotta, farà i conti con un'aberrazione della dissolutezza innalzata a religione.

Il prode Luca Cipriano mai visto e né sentito, eccolo cavalcare l'onda favorevole del dissenso che ha ammutolito Vescovo e tifoseria, sbugiardati dalla matematica.

I conti questa volta non li hanno fatti Nargi e i suoi degni assessori, anche se il responsabile della cultura, Vecchione, ancora non riesca a deglutire il limone.

Purtroppo sono venute meno le migliori aspettative di lor signori, pronti a svendersi i cocci di un Comune in dissesto, fin dai tempi onorevoli di Vincenzo Ciampi.

Il professore Toni Iermano, già assessore con Pino Galasso, dimessosi dopo neanche due anni, ha affrontato il tema ingerenza della Chiesa a gamba tesa, in favore di Laura Nargi.

Stigmatizzando la laicità della politica, ha voluto chiarire la scorrettezza di Arturo Aiello nel continuare a santificare la propria beniamina bionda. 

Invece di preoccuparsi, per esempio, aggiungiamo, del povero senza tetto lasciato a picchiare il portone sbarrato del vescovato, in quella terribile notte di acqua, lampi e tuoni. 

Speriamo che la gente in quest'occasione di introspezione, comprenda, finalmente, che il tempo delle chiacchiere e dei film, è stato assorbito dalla realtà, quella che il Commissario ha individuato dopo poche ore di controlli.

Dov'è stato finora Cipriano con i colleghi di maggioranza e opposizione, quali bilanci, delibere, programmi di lavoro hanno mai intercettato..?

Oggi è dolce e gratificante crocifiggere Festa, Nargi e compagnia, ma certo non crediamo che chi non abbia mosso un dito in un anno, sia meno colpevole..!

Il problema è che non abbiamo classe dirigente, e se avessimo avuto Gengaro al governo della città, la guerra si sarebbe accesa ancora più intensamente.

Lo abbiamo visto durante la competizione elettorale, le faide interne hanno costretto l'ex vice di Di Nunno a soccombere, e volete che in un'inedita vittoria condita da odio e prevaricazione, la città sarebbe stata premiata..?

Noi crediamo di no, al di là di Antonio Gengaro e Nicola Giordano, non abbiamo nomi interessanti scevri da pericolosi retropensieri di protagonismo: 

distanti dal servizio alla città, assolutamente disinteressati alle future generazioni.

RDM



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