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giovedì 24 luglio 2025

Avellino: finalmente le vergogne di Festa e Nargi, tanto apprezzate, lasciano il passo alla veridicità dei fatti..!


Nicola Giordano

A Tufo hanno inaugurato la panchina blu, per ricordare che esiste il problema dell'autismo, risolvibile giammai con un'azione politica da parte delle istituzioni, ma con assi di seduta colorate.

Abbiamo risolto gli omicidi delle donne con quelle rosse, come le scarpe che ricordano la malattia del secolo, l'Aids, o le processioni con le candele per dire no agli efferati crimini mafiosi.

Beh, notiziona, gli omicidi continuano alla grande, così come tutto il resto, ma quello che non finirà mai è l'ipocrisia con cui la gente e le istituzioni, blindino i propri fallimenti.

È la doppiezza lo spirito magico di chi pensi di fare i dazi propri eleggendoli a politica. 

Avellino, ormai terz'ultimo in Italia grazie a personaggi simil Nargi-Festa, deve la propria struttura clientelare all'elettorato e ai media.

Infatti, in nome di un'informazione viziata dalle appartenenze, i lavoratori della comunicazione continuano a dare spazio perfino a chi non meriti un nano secondo di attenzione.

Gianluca Festa è a processo per gravi accuse penali, è stato agli arresti domiciliari, e beccato col sorcio in bocca, come suol dirsi, insieme alla bella addormentata di gengaresca memoria, dalle intercettazioni ambientali. 

Non pago, ha provveduto a incrementare il debito della città, tra incarichi, feste e stipendi, di una cifra blu, rendendo il Capoluogo incapace di amministrare le urgenze.

Chi più di questo signore e di quanti lo rappresentino, dovrebbe essere almeno ignorato secondo la regola del contrappasso..?

Si, certo, la gente vorrebbe sapere che ha da dire il presunto criminale, a un'arrogante generalizzazione assolutistica delle persone.

Quale gente, ci chiediamo, le tifoserie, i questuanti, quei pseudo professionisti beneficiari di incarichi o le manovalanze che hanno ottenuto o in attesa..?

Avellino non è queste persone, anche se guardando il pregresso i fatti ci smentirebbero, esiste la cittadinanza che crede nella dignità e nel rispetto, e che avrebbe voluto godere della città senza dover subire prevaricazioni.

Che si indigna dinanzi al favoritismo becero in cambio di un voto o altro, e che non si fa prendere in giro da assurdi festeggiamenti senza possibilità economiche che lo permettano.

RDM

Di seguito riportiamo la nota di Nicola Giordano, una descrizione breve ed esaustiva delle due fumettistiche passate edizioni Festa-Nargi, con la solita sintetica precisione.

Avellino, due anni dopo: avevamo ragione.
Era novembre 2023, in un clima di silenzi — dentro e fuori i partiti — di propaganda e di paura, quando denunciavamo a voce alta una verità scomoda: il Comune di Avellino era alla canna del gas, con i conti fuori controllo, le tasse al massimo, il patrimonio svenduto e milioni buttati in eventi effimeri.
Oggi, con un sindaco sfiduciato — Laura Nargi — e un ex sindaco, Gianluca Festa, che dopo averla sfiduciata, tenta di riciclarsi come moralizzatore della vita pubblica, quella verità viene confermata punto per punto dal Commissario chiamato a rimettere ordine.
🧾 Le sue parole non lasciano spazio a interpretazioni:
• Le casse comunali sono dissanguate;
• Gli sprechi sono stati enormi;
• Il “patto col governo” è servito solo a giustificare l’aumento delle tasse, senza alcun risanamento reale;
• I servizi essenziali — mense scolastiche, welfare, interventi sociali — sono stati abbandonati.
🎭 Avevamo un’amministrazione, quella dell’ex sindaco Festa, che ha usato i soldi pubblici come un bancomat per propaganda ed eventi, mentre aumentava le rette scolastiche e dimenticava i più fragili.
Lo dicevamo allora, quando era difficile e impopolare farlo.
Lo certifica oggi chi ha raccolto i cocci dopo la tempesta.
📉 La verità è questa: Avellino non è stata amministrata.
È stata usata.

Ora servono memoria, responsabilità, ma soprattutto una visione nuova, radicale, concreta.
Per ricostruire dalle macerie, e per non dimenticare chi le ha causate.

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