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venerdì 18 luglio 2025

Avellino: 'a cultura, che bella parola, pur'o pappaiall'adda pruvà..!

Pensiamo a divertirci, i problemi della povera gente aspettino pure..!

I bilanci consuntivi non possono ottenere l'approvazione consiliare, perché ormai le spese sono state fatte e quindi saldare i conti è cosa buona e giusta. 

Condividere il bilancio da parte dell'Assise, significa giudicare giusto il percorso amministrativo, e prendersene la responsabilità allo stesso modo della giunta e del sindaco.

A questo punto sarebbe inutile portare il documento contabile in Consiglio se la logica fosse quella descritta, invece ogni conteggio sottoposto ai consiglieri, va esaminato e valutato, e prima di condividerlo responsabilmente, bisogna essere convinti di poterne rispondere argomentando.

Il bilancio consuntivo presentato da Laura Nargi, descrive fatalmente il disagio mentale di un sindaco che, coinvolgendo l'intera giunta in un atto deleterio, ha costretto la maggioranza ad accoglierlo con un diniego.

Gianluca Festa ha deciso che i propri rappresentanti rinnegassero la fiducia al sindaco, trovando pienamente ragione nell'astrusità di spese da fuori di testa, ripetiamo, insieme al segnale incontrovertibile di padronanza del Comune.

Il problema per Nargi non è Festa che l'aspettava al varco, ma se stessa che non capendo un tubo e gestendo con i crismi del clientelismo più becero, tanto apprezzato dai beneficiari di incarichi e appalti più o meno pregnanti, ha pensato di seguire le logiche di sempre atte all'acquisizione del consenso.

Purtroppo per la reginetta, le preferenze interessanti sono quelle dei rappresentanti (?) della gente avellinese seduti sugli scranni comunali, non le ditte, i professionisti e i faccendieri gratificati con uno spreco intollerabile delle risorse a disposizione.

I vari Rotondi, Giacobbe, Trezza, Melillo e compagnia dovrebbero rispondere alle proprie coscienze e non al capobastone di turno, i fatti sono eclatanti e incontrovertibili, il denaro buttato dalla finestra dovrebbe essere a carico di Nargi e magari del papà che ancora ricopre un incarico platealmente in conflitto d'interessi.

Il sindaco avanza, invece, imperterrito come se niente fosse, continuando a bearsi dell'effimero, non riuscendo a tradurlo pur volendo.

Via Dante..!

La stagione artistisca al Gesualdo, o gli ombrellini copiati, che oltretutto tolgono luce in una via già penalizzata dal sole, o le altre amenità che tanto le danno gusto, dovrebbero, sindaco, lasciare il passo al Centro Autismo, al rispetto del codice della strada, alla pavimentazione delle arterie penalizzate pesantemente, a cercare una soluzione di concerto con il Direttore generale del Moscati, per il Pronto Soccorso.

Ma purtroppo lei o è in malafede o non ci arriva, e pertanto la smetta di mendicare un voto che non merita e oltremodo ingiusto, per la ratifica del bilancio, millantando sconquassi e baratri inesistenti per la Città.

Insistere nel cercare di mantenere potere e denaro, e solo quello, racconta ancora di lei, se ce ne fosse bisogno, quanto non serva, e anzi sia pericoloso farle coprire un ruolo che non compete a persone che come lei, non riescono culturalmente a concepire.

Oreste La Stella, presidente per sempre: con Festa e Nargi la città è cresciuta..!

Persino Emilio De Vizia, un beneficiario della vostra incompetenza criminale, che ha portato gli (a)vellinesi a spendere sempre più, come già sapevamo, per la spazzatura, trova da ridire circa le priorità gestionali inevase.

Il commissario sarebbe la panacea d'ogni male, i risultati ottenuti, perfino i finaziamenti sono merito dell'ultimo rappresentante di governo, rispondendo al sempreterno presidente dei commercianti, Oreste La Stella, che chissà per quali ragioni tira la volata all'indossatrice. 

Ci piacerebbe conoscere i danni di cui ciancia, se andasse via Nargi, ma argomentati, non lanciati così ad mentula canis..!

Ma ci è bastato ascoltarlo mentre tesseva le lodi di Festa e Nargi, capacissimi amministratori che hanno fatto crescere la città..!

Pensi a fare il proprio lavoro che non ci pare brilli, il commercio è azzerato, La Stella, eviti di continuare con le campagne elettorali, e azioni qualcosa di concreto anche se i frutti li vediamo con evidenza, che aiuti quei quattro gatti rimasti con la serranda aperta, ma in predicato per abbassarla per sempre..!

Intanto Laura Nargi è tornata nella marginalità che le compete, tra gli strepiti di una tifoseria scomposta, che rappresenta pienamente il personaggio esautorato.

Avellino è tornata seria, un sipario lordato da teatranti privi di una ragione d'esistere, ha nascosto una stagione che non sarebbe mai dovuta esistere.

Zone grigie fondate su appartenenze opinabili, ritornano nelle proprie tane, pronte ad azzannare nuovamente e forse con maggiore astio.

RDM

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