Lo Stadio da costruire sarà la pietra d'inciampo per questo Comune, arguiamo che dal momento in cui dovesse partire l'operazione, organizzata nei minimi dettagli da Festa e D'Agostino, verranno alla luce molti elementi finora disattesi.
La costruzione di un'inutile struttura megagalattica, in una cittadina di scarsi cinquantatremila abitanti, è la conferma di quanto sia abnorme l'arrogante saccenteria di un popolo scarsamentre acculturato, e privo dell'educazione necessaria per rappresentarsi.
Ripetiamo ancora e ancora, che se pure avessimo avuto una tale necessità, l'occasione sarebbe stata opportuna per delocalizzare il Campo Sportivo in zone periferiche, facilmente raggiungibili dall'entroterra e dall'autostrada, mettendo in sicurezza la città.
Ma pare che l'orgasmo calcistico sia più potente di qualsiasi raziocinio, la gente persegue l'ordine delle cose dettato da Festa e il prenditore di Montefalcione, e al diavolo il resto..!
Intanto, il lavoro effettuato da Rizieri Buonopane, il presidente dell'Ente Provincia, attraverso Irpiniambiente, la società esautorata per far posto a Grande srl, è stato valorizzato dall'antitrust.
Avellino governato in modo antitetico, pare non impressioni nessuno, la gente paga in più, non ha servizi, provate a passare sull'arteria che collega San Ciro e piazzetta Perugini, ed è vessata strumentalmente dalla Polizia municipale.
E allora, che Giordano racconti quale sia la gestione fallimentare dell'amministrazione, numeri alla mano, non serve, Gianluca Festa ha capito bene, quale sia la strategia per entrare nella mente dell'(a)vellinese medio...piova o non piova, questo è il mio passo.
Casarelle per il gusto, altre per vendere i botti, i fuochi d'artificio e qualche incarico qui e là, sono la panacea di tutti i mali, e i seguaci aumentano, nonostante la Procura e i reati immortalati inequivocabilmente:
secondo alcune menti superiori, il calcolatore rubato era vecchio e i documenti...poco interessanti..!
Per cui quando il tarlo dell'utilitarismo pervade ogni mente, e la morale debba fare uno o due passi indietro, diventa veramente utopistico attendersi un cambiamento delle cose.
RDM
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