Il vescovo di Ariano, Sergio Melillo, ex pupillo di don Vito Todisco, arriva secondo nominalmente, rispetto a Arturo Aiello che ha approcciato la parte più strettamente legata al quotidiano, della vita sociale e della sua integrità morale.
Certo, la storia racconta l'ingerenza tremendamente invasiva del porporato, e perfino la preminenza rispetto al potere temporale, come avviene con il Vaticano.
Ma indire una scuola politica come ha fatto Melillo, è la manifestazione arrogante di un Vescovo che non si misura, mentre cerchi di dare una svolta alla propria mediocrità arianese.
Gianni Baget Bozzo, un pesbitero genovese fu due volte europarlamentare;
si iscrisse alla Democrazia Cristiana per poi passare al Partito Socialista, e successivamente con le varie espressioni parlamentari di Berlusconi.
All'epoca questa militanza concreta, non piaceva molto alla parte cattolica più radicale, tant'è che Baget Bozzo fu sospeso a divinis dal cardinale Giuseppe Siri, fino al termine del proprio secondo mandato parlamentare.
Un pò come è accaduto più volte a don Vitaliano Della Sala che, senza entrare direttamente nelle Assise repubblicane, non ha mancato di sbeffeggiare i dettami cattolici, guadagnando le sospensioni a divinis annnullate poi, secundum modum episcopi...
I fatti appena evidenziati sono la quintessenza di un territorio, quello irpino, che non riesce ad affrancarsi dalle stanze che contano, a costo di rinnegare se stesso e qualsiasi regola che corrisponda al bene pubblico.
Il Vescovo Aiello ha contribuito con grande efficacia all'elezione di Laura Nargi, si sospetta anche fraudolentemente se la storia dei pacchi dono, fosse chiarita definitivamente.
Intanto, mentre la Procura si occupa tra le altre inchieste, di quella comunale, pensiamo che il piattino che stia preparando per il sindaco, abbia bisogno dei tempi giusti, per non incorrere nel solito mantra delle indagini a orologeria.
Il Governatore e Carlo Iannace..!
Gli (a)vellinesi che gridano rispetto per il garantismo, la formula dell'impunità, non s'accontentano alla fine manco delle sentenze, forse perché amano farsi i cazzi propri e guai a chi possa interferire, tribunali compresi.
Eclatante il caso Carlo Iannace, il chirurgo che approfittava delle sale operatorie del Moscati, dei prodotti medicinali, insieme agli operatori sanitari, utilizzati come stupidi e forse ignari servitori.
Gli interventi neoplastici, erano spesso solo di bellezza, con plastiche al seno per chi volesse ingrandirlo.
Il grande ritorno elettorale, gli è bastato per mettere a frutto le proprie truffe, e l'ansia di restare parlamentare regionale, l'evidenziava la battaglia a colpi di carta bollata, contro il subentrante Francesco Todisco, che gli rubava il posto per la legge Severino.
Condannato a sei anni di reclusione, tramutati in tre anni, un mese e venti giorni dalla Cassazione, oltre all'interdizione dai pubblici uffici per tre anni.
La grazia di Mattarella, lo spieghiamo per la tifoseria stupida e quella prevenuta, vale solo per l'interdizione, pena residua, dai pubblici uffici.
I fatti sono questi, le chiacchiere da bar non servono, il pregiudicato è stato condannato definitivamente, e non vale, Gianluca Festa e Laura Nargi sono accusati fra l'altro di associazione a delinquere, e non vale.
Quindi, chiediamo a lor signori, sarebbe il caso di fondare una quarta e forse quinta Repubblica, nella quale le tifoserie possano giudicare e decidere:
eliminiamo i tribunali, la magistratura, la legge e chi non si adegui al pensiero dominante...W l'Italia..!
RDM
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