Confondere la scarcerazione con la vittoria finale, è proprio da Gianluchino, come all'inizio della storia, raccontò della miccetta, che lo portò agli arresti più volte confermati.
Due giorni fa, parlando a vanvera, come d'abitudine, si è buttato la zappa sui piedi, ammettendo che solo se le prove, quindi le intercettazioni e il denaro sequestrato, e magari la testimonianza di De Vizia e di qualche altro ascoltato, non vengano ammesse per qualche oscura inottemperanza, lui è innocente... un fenomeno!
La stessa conferenza stampa tenuta ieri mattina al Circolo della Stampa, è stata una forma insana e irrispettosa verso la magistrautra inquirente.
Intanto, erano quattro gatti e tutti coinvolti per una ragione o un'altra, nelle vicende di Gianluca Festa, che ha parcheggiato nell'area interdetta alla sosta, con il pieno assenso della Polizia Municipale, evidentemente.
Ancora una volta, se ce ne fosse stato il bisogno, questo signore impomatato e l'istituzione municipale, che avrebbe dovuto sovrintendere al rispetto del Codice della Strada, hanno dimostrato la propria predisposizione all'illecito.
Dopo di che, si è tenuto il processino alle intenzioni, riconfermando l'assunto, e cioè che se annullassero le intercettazioni, dalle quali in video e audio, si manifestano gli atti criminogeni, il colpevole è salvo:
se 'a nonna tenev'i baffi, era 'o nonno..!
Meravigliose arringhe degli avvocati Petrillo e Vannetiello, peccato non ci fossero i giudici..!
Embè, la fenomenologia secondo Hegel, si traduceva in fenomeno conoscitivo partendo dalle sensazioni.
Purtroppo per lor signori e la salumiera che ha abbracciato il caro Giangi, magari per grazia ricevuta, dovranno farsene una ragione, perché i baci, gli abbracci, i sorrisetti e le arringhe monotematiche degli avvocati a libro paga dell'ex sindaco, non crediamo possano bastare a cambiare i fatti in favore delle aspettative.
Il soggetto è stato pesato, misurato e risultato mancante, dal libro del Deuteronomio, e hai voglia di ogni desiderio e pulsione, Giangi a parer nostro sarà condannato insieme ai suoi degni comparielli, e ogni menzogna verrà annichilita...!
Gli avvocati con la conferenza stampa poco attesa e seguita, si sono autoincensati, raccontando vittorie uniche e irripetibili, sottintendendo una rara bravura processuale.
Hanno perfino parlato del calcolatore trafugato, definendolo un atto poco influente per le date riportate sui verbali, che a nostro umile avviso, non contano un bel niente, se non per la tifoseria pronta a bersi qualsiasi panzana.
I fatti sono questi, avvocato Vannetiello, nonostante la sua enfatica rappresentazione scenica, quasi teatrale, il computer è scomparso, così come i documenti dello scatolone nelle braccia della signora Lauretta, e le registrazioni inquietanti restano.
È legittimo sperare che qualche magistrato le venga incontro annullando ogni prova, ma certo non finirebbe là, e alla fine ne resterà certo qualcuno che non la farà passare liscia al sindaco, come ha urlato nella sala, d'essere definito, un Gianluchino mai spento.
Quindi o sono due i sindaci della città, o uno solo che comandi nell'ombra, e lo sapevamo.
Infatti, la mistificazione di ieri, in conferenza stampa, del solito istrione imbrillantinato, ha evidenziato la pochezza di una farsa che invece di volgere al termine, si è arricchita di ulteriore protagonismo.
RDM
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