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sabato 14 settembre 2024

Avellino, città irragionevole..!


Il prefetto Paola Spena, una delle cause dei mancati controlli al Comune 
guidato da Gianluca Festa..!

Legano la povera gente ai letti nell'Ospedale napoletano San Paolo, picchiano i medici, ma la responsabilità non è di nessuno, e questo accade solo in Italia, l'esempio Alitalia, dove tanti gestivano, aumentando debito e fruendo di immense buone uscite, fa testo.

All'Alto Calore il nuovo amminstratore, Antonello Lenzi, s'incazza per i guai causati dagli sperperi precedenti, ma si prepara a buttare alle ortiche centocinquantamila euro, perché urge uno che ne capisca di consorzi idrici.

Insomma, viviamo un mondo meraviglioso, specialmente per chi se la passi bene, perché si ruba, si approfitta e ci si diverte, senza il timore di un redde rationem, molto raro e difficile da ottenere.

Il caso Toti, se ce ne fosse bisogno, è una delle tante elucubrazioni mentali che la magistatura ci regala ormai da anni.

I due anni e un mese patteggiati per le innumerevoli malefatte, danno ragione ai sorrisetti che accompagnano da tempo Festa e Nargi.

Il sistema instaurato ad Avellino, ha un non so che di diabolico, per l'assoluto servilismo pecoreccio, che ha permesso ai protagonisti, di agire indisturbati e insieme, di accrescere la propria arrogante sicumera di intoccabilità.

La città confusa con un laghetto di trote d'allevamento, per pescare senza difficoltà, li ha convinti che il Capoluogo fosse la caverna di Aladino, in cui il tesoro potesse fornire un approvvigionamento infinito.

Ma quello che veramente ci colpisce, è la condiscendenza di una consistente parte della gente avellinese, pronta a condividere il punto di vista degli indagati, e a condannare lo zelo della Procura.

Che non si ferma, e anzi diventa sempre più invasiva nel tessuto lercio, che ormai contraddistingue il territorio.

Che scrivere ancora, Avellino è terra di camorria, e non ha una precisa linea di demarcazione, l'amoralità è diffusa nella mente e nel cuore di tanta, troppa gente. 

Le risse, la svogliatezza della Polizia Municipale, dei comunali, rappresentano il refuso di una storia infangata da una generazione lurida, espressa da una variegata rappresentanza della società civile.

RDM

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