Massimo riserbo sul nome dell'assessore alla cultura, Nargi ci fa le sorprese, perché il gioco è la sua religione e non capisce che la vita è un'altra.
Solo ieri, in Consiglio, si sarebbe potuto conoscere il nome segreto, che ha trasformato un'Assise nei pacchi televisivi, che tanto appassionano Laura Nargi.
Ovviamente non si è visto nessun volto nuovo, salvo quello di Alessandro Scaletti, il sostituto di Calabrese, che aveva riscontrato una situazione finanziaria grave, mentre per il nuovo arrivato tutto bene, madama la marchesa...
È meraviglioso come questi professoroni, abbiano una visione opposta sullo stesso argomento;
l'abbiamo imparato dall'ultimo campione, per fortuna scomparso del tutto, Vincenzo Cuzzola, che s'inventava grandi resurrezioni a fasi alterne..!
Tutto quanto però, è marginale per il sindaco a colori, la marcia rosa, purtroppo di breve durata, ha immediatamente trovato nuova linfa in un'altra boiata, la sfilata in bici contro la violenza sulle donne.
Presto avremo quella sui pattini per la fame nel mondo e la scalata del Partenio a favore degli immigrati privi di cuffiette e monopattino..!
Le stronzate a gogò non si contano, la signora delle rose ama questo, ma le caditoie restano intasate e il Centro autismo mantiene i cancelli chiusi.
Però non vi preoccupate, datele un microfono e metterà tutto in ordine con le solite chiacchiere, a cui ci aveva abituato il suo predecessore arrestato.
Il tunnel lo vedremo presto pieno di luci e auto che sfrecciano di qua e di là, e le ramblas barcellonesi di gianluchina memoria, magicamente si trasferiranno da noi insieme ai quindicimila tedeschi di inizio mandato festiano.
Insomma, la città non può rimanere nelle mani di una donna che allestisca una giunta a mezzo servizio, perda gli assessori per strada, e nelle more si diverta come una pazza a fare sfilate e camminate varie.
E non poteva mancare una destabilizzazione che comprendesse l'intera zona politica attuale.
Personaggi improbabili da ultima fila, non ricordano manco lontanamente, la vecchia classe ormai scomparsa, che ha gestito nel bene e nel male, certo, a ogni livello la cosa pubblica.
Gianfranco Rotondi, eletto per grazia ricevuta da Giorgia Meloni nelle liste di Fratelli d'Italia, ha tradito spudoratamente il partito, trasferendosi armi e bagagli con le parti avverse, alle scorse amministrative locali.
Embè, una faccia di bronzo come la sua, non poteva mancare al convegno che si è tenuto all'Hotel De la Ville, ma quello che ci ha meravigliato di più, è stato l'atteggiamento degli organizzatori, che non gli hanno impedito l'ingresso, o almeno spernacchiato.
Avellino è questo, la dignità come scriviamo spesso, è un accessorio di cui si può fare tranquillamente a meno, e quando la maggioranza rimane pregna di viltà e arroganza, la parte sana diventa lo scandalo per tutti.
RDM
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