Ferdinando Santarpia, un insospettabile medico di Santa Maria La Carità, nel napoletano, aveva nascosto ben otto milioni in contanti, dietro a un armadio.
Ora le congetture sono tante, e il sospetto di mazzette inconfessabili per l'attività di previdenza a Pompei, nel proprio studio privato, è la strada imboccata dalla Procura.
Dovrà spiegare da dove provenga l'ingente somma, e perché fosse tanto accuratamente nascosta in casa.
Uno dei punti di forza della Procura avellinese, potrebbe essere il rinvenimento delle somme estorte da Festa, e i luoghi sarebbero tanti, escludendo quelli classici negli istituti di credito, facilmente rilevabili.
Intanto, mentre ci arrovelliamo il cervello, per chi ce l'ha, sui fatti cogenti, tutto intorno se ne va a puttane, e le colpe dell'amministrazione scorsa e attuale, non possono passare in cavalleria.
Il Pronto Soccorso ormai alla deriva, ha subito vari fermi da parte di Festa e dallo stesso Pizzuti che avrebbe potuto agire immediatamente, sfruttando gli enormi spazi inutilizzati, all'interno della megagalattica struttura ospedaliera.
L'ex sindaco Festa poi, da par suo, certo aspettava qualche prebenda interessante, dal direttore generale per conto della Regione, prima di dare il consenso alla realizzazione dei lavori d'allargamento all'esterno.
Per non parlare dell'Alto Calore condizionato dai partiti, e quindi dal Pd, che si è preoccupato del potere, e mai del servizio alla gente.
I sindaci hanno sempre votato secondo ordini di scuderia, e perfino uno come Michelangelo Ciarcia, sospetto colpevole per i precedenti, dell'ulteriore incremento debitorio, fu perfino riconfermato.
Oggi abbiamo al suo posto, Antonello Lenzi che non ne capisce un tubo di distribuzione e captazione acque, incapace di trovare una soluzione a un peccato veniale, partito da molto lontano, e suggellato sempre per quella sorta di servilismo, impartito da De Mita e Mancino.
Aziende ormai decotte, anche per i lauti compensi a chi avrebbe dovuto salvarle, invece di inabissarle per sempre, continuano a distribuire denaro pubblico nelle tasche dei politici, e il Consorzio è una di queste.
Continuare è solo accanimento terapeutico, per non ammettere gli errori, e per continuare a gestire anche il letame..!
Il sindaco Nargi, invece, parla già di festeggiamenti per Natale, e che altro se no;
noi lo sappiamo con certezza, dopo averla spesso ascoltata, nelle sue deliranti dichiarazioni, non rappresenta nulla di amministrativamente corretto.
Avellino è rinata, proferisce ai media, questo sindaco d'accatto, mentre basta farsi un giro in città, per notare che le serrande chiuse, superano di gran lunga quelle che eroici commercianti, tengono ancora aperte.
La signora, a parer nostro, è limitata da un'educazione professionale fondata sul potere acquisito per graziosa concessione, non di certo per fini capacità gestionali, e il futuro, se non interverrà per tempo Airoma, annullerà qualsiasi aspettativa della gente, quella vera, non la fravaglia.
RDM
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