Il Palio della botte non si farà, don Emilio Carbone senza i soldi comunali, non è capace di organizzare una manifestazione che portava denaro e voti.
Ma non osa andare contro Lauretta, la madonnina prescelta, come fece con Paolo Foti che tardava i rifornimenti.
È bellissimo mettersi in mostra e incassare, ormai nei rapporti col clero, bisogna assuefarsi a logiche abbastanza astruse.
Infatti sia la Caritas che le parrocchie, quando ricevono qualche finanziamento, non sono tenute ai rendiconto come sarebbe opportuno.
Si parla di emolumenti costanti che qualche capobastone cattolico, si sia riservato per anni, alla faccia dei poveri, fonte inconsapevole di grandi introiti.
La faccenda poi, dei pacchi scomparsi e utilizzati per la campagna elettorale di Laura Nargi, a quanto pare, non sia una paturnia di Gengaro che ha riportato papale papale, i racconti di quanti abbiano assisitito al mercimonio.
Insomma, siamo partiti peggio di quanto si potesse pensare, avendo la Procura sul collo, e le puttanate raccontate superano la decenza.
Le spese incontrollate dello scorso Ferragosto, di cui dirigenti e giunta passata, dovrebbero dare conto, hanno fatto posto alla realtà, che denuncia la situazione in cui la signora Laura ha trasportato il Comune.
Manco i soldi per le pulizie, ma prima tutto andava ben, madama la marchesa, l'ex prefetto dovrebbe risponderne, e tutta questa gente che muove ogni giorno le pedine comunali, ancora a piede libero, speriamo faccia mente locale.
Gli sbobinamenti hanno aperto altri filoni investigativi, e infatti, i Carabinieri che ieri si sono presentati al Comune, hanno fatto incetta di nuove documentazioni, che certo, la signora Nargi, da complice di Festa, avrebbe potuto e potrebbe inficiare.
Non si capisce ancora come in tanti siano ancora liberi di girovagare negli uffici, senza alcuna restrizione, e la stessa Nargi coinvolta mani e piedi, possa essere libera di nascondere o far sparire com'è adusa, prove importanti.
RDM
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