In un dirimente scritto, Diego Fusaro, filosofo d'attacco, si rifaceva a Lucio Anneo Seneca, che profetizzava l'avvento della verità, anche se sommersa.
Le bugie e i racconti fondanti perché la diffusione fosse costante e condivisa, alla fine dovranno cedere alla forza dei fatti e della loro oggettività.
Il sindaco Nargi presto la smetterà con l'aria contrita ed estremamente compresa d'essere vicina a Maria Assunta in Cielo.
Un atteggiamento teatrale che fa presa solo con i propri affezionati, mentre la Corte d'Appello del Riesame di Napoli, ha evidenziato come Festa e Guerriero prendessero mazzette da imprenditori e appaltatori di ogni genere di impegno economico, fin dal 2013..!
L'invasione costata 150 mila euro: che godimento per malati, anziani e abitanti al Corso..!
Da undici lunghi anni, e forse da prima, l'ex sindaco osannato sotto casa con fuochi, canti e applausi, derubava gli (a)vellinesi..!
Per chi ancora non avesse capito, prendere denaro da chi non avrebbe diritto all'incarico, non solo penalizza le aziende che avrebbero partecipato alle gare, ma principalmente la città.
Infatti, i mazzettari hanno recuperato gli esborsi nascosti, con lavori appezzottati, sicuri che nessuno mai, li avrebbe contestati...
Ma il campanello d'allarme più sonoro, ha squillato per la cara Laura, tanto osannata da Arturo Aiello, il Vescovo fedele ai telefilm di Gomorra, che sberleffa Procura, Magistrati e legalità.
La continuità è fisiologica, noi siamo un’amministrazione nuova ma non rinneghiamo il passato perché in questi anni, la città è rinata..! Firmato Laura Nargi, fedele complice del proprio Pigmalione..!
Infatti, alle prime piogge di ieri, la città rinata, è affogata negli allagamenti, per le caditoie mai pulite, e incapaci di smaltire i grossi volumi d'acqua che si sono riversati.
E dire che la Protezione Civile aveva già avvertito dell'evento, almeno quindici giorni or sono, ma se non si tratti di fuochi, spari e putipù, questa signora è incapace di connettere.
La musica è sempre la stessa, sindaco, e infatti, i giudici terzi della Corte d'Appello, hanno stabilito che Festa comanda ancora al Comune per un contesto amministrativo, in continuità con la precedente gestione.
Questa signora che si aggrappa alla talare di un Vescovo, che non ci sembra un'istituzione da riferimento, presto smetterà quell'aria da madonnina, per prendere atto di quanto abbia combinato negli anni.
Insieme a lei, dovranno rispondere i dirigenti comunali, la giunta Festa e gli uffici che hanno omologato le schifezze evidenziate.
Avellino con Festa e Nargi ha raggiunto il fondo del burrone in cui è caduta, e nessuno potrà salvarla, i poteri, o quelli che pensano d'esserlo, se ne facciano una ragione.
RDM
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