I topi invadono il centro città, il titolo di un quotidiano di ieri, e diremmo che questa tipologia di roditori non dovrebbe essere peggiore di quella che ha dilapidato il denaro pubblico e ha intascato mazzette.
Sorci che si rappresentano uscendo dalle fogne o dagli uffici di Piazza del Popolo, quella parte malata che ha costretto il commissario Paolo D'Attilio, a dichiarare che il Comune è senza regole.
A chi imputare le ragioni di una simile pesantissima dichiarazione, se non ai dirigenti, nel caso il segretario generale Lissa e il ragioniere capo Marotta, fra l'altro, entrambi ancora al proprio posto..?
La dimensione dello scandalo che ha macchiato per sempre la dignità di questo paesucolo di malfattori, si avvale perfino di circa dodicimila elettori capaci di sporcare la propria coscienza, oltraggiando coloro che stanno buttando il sangue, per ripulire il territorio dalle pantegane che l'infestano.
L'assalto dei ratti, poi, quelli con la coda e i denti affilati, è la cornice all'impegno di Laura Nargi e compagni, che anche in questo caso hanno governato benissimo, riducendo la città a un ricettacolo di sozzume, potenzialmente capace di trasmettere malattie.
Le caditoie occluse fanno depositare la sporcizia sulle strade, le aiuole sporche e mai disinfettate, e le strade spazzate con sufficienza dall'amico dell'ex sindaco, De Vizia, che gli ha pure versato un grazioso riconoscimento da centomila euro, hanno determinato lo status quo.
Intanto ha abortito la città di ieri..!
E allora, sindaco Nargi, è sempre convinta d'aver operato bene, al netto delle nefandezze che conosciamo e che la vede immortalata per l'eternità, mentre ruba i documenti e li nasconde, insieme al suo complice agli arresti..?
La vergogna della sua amministrazione l'ha ben stigmatizzata Antonio Gengaro, in quell'intervento coraggioso e purtroppo solitario, descrivendo perfettamente la pletora di assessori scovata un pò qui e un pò là, che per un piatto di lenticchie, ha condiviso la sua condotta al di fuori d'ogni regola di legge.
RDM
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