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sabato 27 luglio 2024

Avellino, crocevia di turpi interessi mescidati di falso perbenismo...!


E l'infamia si consolidò nel plauso generale, di una città senza dignità..!

Ieri si è celebrata la ricorrenza di Sant'Anna, e il Vescovo ha ritenuto di dare l'estrema unzione alla Procura, assumendo la difesa della signora accusata di associazione a delinquere.

E lo ha fatto già tre volte, iniziando dalla prima con la benedizione attraverso Il Mattino, poi sempre via media, l'annuncio dell'alzata del pannetto con la presenza di una presunta criminale, fino all'esibizione urbi et orbi, del sindaco dal palazzo vescovile. 

Un vile espediente atto a sconfessare la massima istituzione investigativa del Tribunale di Avellino.

Ci chiediamo quali le ragioni perché il capo della comunità religiosa delle sei foranie che vanno da Mirabella Eclano fino a Serino, debba inchinarsi tanto spudoratamente, a una donna che fino a prova contraria, è ritenuta un delinquente dagli uffici della Procura..?

Dopo l'infelice battuta sul viagra, sui tagliatori di teste di Capocastello o quella di dover mentire alla magistratura, il Vescovo Aiello insiste, aggiungendo alle brutte figure dialettiche, quelle ben più gravi, fattuali.

Da dove proviene questo signore tanto spregiudicato e offensivo per quella parte sana della città, che vorrebbe potersi affidare a una persona che la rappresenti spiritualmente, imponendo quei principi rispettosi delle istituzioni che rendono civile una Comunità.

Date a Cesare quel che è di Cesare, la risposta di Gesù ai farisei che in questo caso potrebbero essere rappresentati da Aiello, poco rispettoso di Cesare, nel caso, l'insieme dei valori e delle consuetudini, che definiscono un assetto sociale detto Istituzione dello Stato. 

La gravità di quest'azione vescovile, possiamo leggerla quale volontà politica, nel caso temporale, post azzeramento spirituale, capace di forzare l'autonomia giudiziaria che inficia un collaudato sistema di potere.

Pensare che Ciriaco De Mita comandi anche oltre la morte, sembrerebbe una battuta di cattivo gusto, ma la verità sta nella nomina Rai di Simona Agnes, figlia dell'ex direttore generale Biagio, fratello di Mario, ex presidente nazionale dell'Azione Cattolica e direttore dell'Osservatore Romano, di vaticana memoria.

Per non parlare di Giuseppe De Mita in quota Sport e Salute, società controllata dal Ministero Economia e Finanze..!

Insomma, tra massoneria e poteri concatenati nella notte dei tempi, diventa intuibile che il Vaticano entri in gioco in questa vicenda meravigliosamente lercia, e tenti di dare le carte, anche se con modi inusuali e raffazzonati.

A questo punto potremo valutare il volume dei contrappesi della Procura che, certo, deve confrontarsi costantemente con realtà subdole e prive di scrupoli, quelle che si nascondono dietro ai prestanome bravi a sporcarsi le mani.

RDM

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