Scorrendo la lista delle preferenze, ci accorgiamo che le scelte ripercorrono sentieri abusati, e la gente avellinese pare mai sazia di rappresentare il peggio in Italia.
Marianna Mazza, prima eletta in questa competizione, con settecentoventuno voti, surclassa chi ha lavorato correttamente negli ultimi cinque anni.
L'assessore della giunta festiana, a cui appartiene la signora Nargi, ha avallato le schifezze scoperte da Nicola Giordano e stigmatizzate dalla Procura, insieme agli altri componenti.
Ma è stata premiata dall'elettorato (a)vellinese, che evidentemente, ritiene il Procuratore Airoma, la sua squadra di vice, il Gip Argenio e i tre giudici della Corte d'Appello di Napoli, dei buffoni che s'inventino capi d'accusa senza una fetente di prova in mano.
Basta una passeggiatina per il Corso o la ricerca spasmodica di un'emulazione sportiva mattutina, perché venga cancellato ogni proposito migliorativo della vita sociale, qualsiasi aspettativa delusa, qualunque delitto.
Siamo scesi agli ultimi posti nelle graduatorie nazionali di vivibilità, una definizione astrusa che non pare desti alcun rigurgito di dignità, ma come sempre la storia si ripete, e insulsi personaggi mai visti interessarsi d'alcunché, prendono finanche una caterva di preferenze.
Un peccato che si ripete da quarant'anni, i peggiori sono i più rappresentativi, perfino brutti fisicamente, ci raccontano quale sia il livello culturale, la fantasia e il pensiero, che sintetizzino Avellino.
Una città che si appaga facilmente con festeggiamenti, cantanti e fuochi d'artificio, unica espressione cultuale della religione di sempre, che Festa, Nargi e compagnia, hanno nel proprio bagaglio ideologico.
RDM
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