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martedì 4 giugno 2024

Avellino: per Nargi e compagni che osannano Festa, la legge è mera opinione..!

Peppo Negrone, Ugo Maggio, Marianna Mazza e Antonio Genovese, in rappresentanza della giunta Festa-Nargi

Stiamo per dare fiducia per almeno cinque anni, a degli individui di cui conosciamo poco, o crediamo di sapere quale sia la loro capacità intellettiva e culturale.

Purtroppo i dati raccontano altro, i politici o almeno quelli che avvicinandosi al potere, vengono appellati in tal modo, mentono sapendo di farlo, per impreparazione, vigliaccheria o per un'indole delinquenziale che molti scoprono sul campo.

Amministrare un Comune potrebbe essere semplice o difficile a seconda della via che si vorrebbe percorrere, e questa potrebbe passare per le tasche di qualcuno o far perdere il sonno a chi cercasse di spendersi per la Comunità.

E allora gli interessi dei privati che fanno da ponte fra politica e realtà, diventano sempre più pregnanti, e i buoni proprositi iniziali, cominiciano a evaporare dinanzi a quelle opportunità che in tanti non si lasciano sfuggire.

Il teatrino di ieri al Circolo della Stampa, ha voluto chiarire una volta per tutte quale sia il rispetto per la legge, promettendo sic et simpliciter, la reiterazione della stessa gestione sotto inchiesta, qualora la coalizione che appoggia Laura Nargi, dovesse vincere alle prossime elezioni.

Quando Avellino era una Comunità fiorente
I fiori e le fesserie che ama descrivere Nargi sono uno schiaffo all'intelligenza, e questa signora che sfoggia abiti sempre più colorati, non s'accorge che fanno a pugni con il grigiore che ha determinato la sordità alle urla di dolore della povera gente.

Il Piano di Zona che Nargi con una faccia di bronzo, ha menzionato quale fiore all'occhiello, è bloccato da cinque anni, rischiando ben tre commissariamenti, perché il mentore tanto osannato nella serata, Gianluca Festa, doveva cambiare il direttore generale.

Raffaele D'Elia aveva vinto il concorso indetto dal Comune, e quindi diventava il gestore del Piano A4, ma al sindaco questo signore non piaceva e pertanto, ha bloccato il funzionamento di un ufficio destinato agli indifesi, con quell'aridità d'animo che conosciamo.

Potrebbero anche scappottarsela con la legge, lui, Nargi, la giunta, i dirigenti amministrativi e i funzionari che hanno maramaldeggiato in questi anni; 

ma ciò che resta incontrovertibile, è il dolore creato e le illegittimità provate con indagini e riscontri, che le intercettazioni ambientali evidenziano con assoluta certezza.

Rino Genovese, per il TGR, spiegava il dramma delle attività commerciali chiuse...!

Le stronzate che si sono scambiate al Circolo della Stampa, erano destinate a gente di uguale risma, insensibile alla chiusura di oltre la metà degli esercizi commerciali in tutto il territorio, ai giovani che lasciano la città sempre più numerosi, all'abbandono dei servizi comunali, partendo dai centralini che non rispondono, per arrivare alla Polizia municipale che latita dai punti nevralgici della città.

RDM








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