Ieri il diario quotidiano de Il Bollettino, ha tentato di lanciare un messaggio, diremmo enfaticamente, subliminale, perché si intuisse quale fosse il ruolo di un Primo Cittadino maiuscolo, attento alle dinamiche vere della Comunità, lontano dalle logiche da misero orticello che stiamo subendo per una genia amministrativa malata.
Purtroppo per cambiare atteggiamenti e regole non basterebbero milioni di articoli, e visto che la gente sembra non farci caso salvo quando venga interessata personalmente, perché cambiare...?
Con la morale non si pagano le bollette, e ridurre la politica a un coacervo di saltimbanchi pronti a cambiare casacca e opinione, e l'Assise avellinese potrebbe fare scuola, dà i suoi frutti.
Mettendo da parte gli interessi delle persone, il sindaco si schiera con Irpinia Ambiente che secondo lui, fa un buon lavoro anche se si castighino i commercianti con un aumento della Tari del 50%.
E poi, altra buona ragione è ostacolare il presidente della Provincia, che intravede una spesa insana a fronte anche di un servizio opinabile, checché ne dica Giangi.
Chiedere lumi a questo personaggio D'Agostino dipendente, è rimasto un inutile pleonasmo, perché è chiara la plusvalenza dell'azione denigratoria, nei confronti del vincitore della competizione elettorale all'ente di controllo territoriale dell'Irpinia.
La vergogna che la supponenza del sindaco ci regala continuamente è insopportabile;
solo una ristretta fetta di tifoseria riesce ancora a condividere le rinnovate stronzate che non nascondono manco per un attimo, il disprezzo dei drammi a favore del cazzismo più sfrenato.
Dopo due anni infernali per le aziende, il commercio e la libera professione, i signori delle pulizie stradali hanno sempre ricevuto lo stipendio, e aumentare a ripetizione la richiesta economica, non è tollerabile.
Un vero amministratore avrebbe dovuto avere la massima considerazione per la città che gli ha permesso di aumentarsi lo stipendio, magari dando un segnale di rispetto allontanando Stefano Luongo e condividendo le logiche di chi non ce la fa.
Invece il signorotto di Piazza del Popolo continua a spadroneggiare, nonostante le figuracce che arrivano sulle televisioni nazionali, e che contribuiscono a gettare ulteriore fango su questo povero territorio deriso e oltraggiato, anche dagli enti preposti al suo sviluppo.
RDM
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