Luglio 2020: il Re lo diceva tre mesi prima dello scontro con il cittadino di via Francesco Tedesco, esasperato dall'ennesimo allagamento...nella sua periferia..!
Il re delle periferie come si è autodefinito il sindaco, ovviamente ha toppato come sempre nei fatti, che sono cosa diversa dal negozio di caramelle e le miriadi di stronzate che racconta nei suoi video.
Le chiavi che ha consegnato a dicembre scorso di trenta alloggi popolari, in mezzo alla strada per un effetto scenico a cui l'istrione non sa rinunciare, sono state l'ennesimo scivolone dell'eterno candidato al Consiglio comunale.
L'assegnazione prenatalizia delle abitazioni non è andata di pari passo con l'utilizzo, perché non ancora pronte con gli arredi e le utenze, ma come rinunciare all'effetto coreografico del momento...?
Il mese successivo la vergogna di quella finzione è venuta a galla, mai sostantivo più indovinato, l'acqua ha trasformato in tante piscine gli appartamenti, proprio come quello allagato sempre in via Tedesco nell'ottobre del 2020, che vide un litigio quasi fisico tra Giangi e un inacerbito cittadino.Quindi le chiacchiere di rinascita hanno fatto l'acido, la sopportazione della gente in difficoltà è ai limiti, ma l'attore continua la propria recita a favore di copione.
Sulla stazione destinata a restare una cattedrale nel deserto, anche il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, ha voluto prendere una posizione, ricordando al sindaco la sua eterna inedia:
da assessore, vice sindaco e nel ruolo attuale da primo cittadino, aggiungiamo noi, ci ha precluso con quella supponenza vuota che conosciamo, ahimè, anche i rapporti con la Regione.
Capace di restare seduto continuativamente da almeno quindici anni, sugli scranni comunali, Gianangelantonio non ha mai saputo o voluto prestare un servizio alla città intera, e forse è stata la sua fortuna elettorale.
Fare il pesce in barile è la strategia giusta in un territorio cazzista, dove le strade dissestate, il verde, le tasse e la sicurezza sono problemi secondari dinanzi ai personalismi, qualche appalto qui e là, una promessa e tante strette di mano...!
Alla gente basta sentirsi del bottone, chiamare per nome Giangi e godere di qualche entrata gratuita al Teatro.
RDM
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