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sabato 16 aprile 2022

Avellino si scopre acculturata per decreto giangesco...!

 


La fondazione culturale che s'è inventata il sindaco, per noi è la ricerca bieca, spudorata e insensata di un novello bacino elettorale clientelare, atto a spremere ulteriori fondi comunali a fronte del potere di creare assunzioni e sprechi sulle spalle della città.

Cinquantamila euro quale fondo cassa depauperando ulteriormente l'annoso disastro finanziario che ci ha assalito per demerito dei governi che si sono succeduti, ampiamente amplificati da Gianangelantonio.

Qualcuno ci spieghi quale fosse la necessità di una simile organizzazione che costerà tra prebende, stipendi e riconoscimenti vari, un'inarrestabile emorragia delle casse comunali.

          Alessandra e il suo cucciolo...!
Consiglio d'amministrazione, direttore generale, dipendenti, una spesa folle che nessuno ci finanzierà, anche per i rapporti di stima che certo non trasudano dalle pareti regionali nei confronti del nostro imbrillantinato.
Un volpino senza futuro che usa il Comune per le sue campagne elettorali, si fa bello a spese nostre senza il minimo rispetto per i cittadini che soffrono tasse altissime e momenti sfavorevoli lavorativi.

Le capacità culturali e di rilancio del Teatro sono bastate per farci capire quali insormontabili limiti avesse il sindaco, ma evitare il confronto con le associazioni di settore, i riferimenti professionali e gestionali, la dicono lunga dell'arrogante saccenteria che l'amministrazione tutta, conosce bene.

Continuiamo a leggere di azioni di monitoraggio dell'aria che perfino la Procura ha intrapreso, ma nessuno ci racconta quali iniziative concrete qualcuno abbia messo in atto.

Siamo ancora alla ricerca del colpevole dopo venti anni, però grandi convegni e i soliti argomenti che ci contraddistinguono, un marchio di fabbrica che tutti ci riconoscono all'unanimità: 

le promesse dei faremo, diremo e vedremo, ormai sono la storia, e di sicuro assessori, dirigenti e sindaco, presto saranno premiati con la medaglia di legno, per non aver mai fatto niente di costruttivo.

Esiste un campo all'aperto, in cui molti appassionati delle armi e le Forze dell'Ordine, si cimentano dal lunedì alla domenica mattina; 
gli spari in rapida successione hanno desertificato la zona dalla fauna, oltre alla dispersione nell'ambiente di zolfo, carbonio e nitrato di potassio...!

Senza usare droni o la geolocalizzazione, basta avviarsi per via Francesco Tedesco e seguire le esplosioni che vi condurranno al Poligono di tiro. 

Nessuno ci aveva mai pensato, sindaco e Prefetto, che una concentrazione di polvere da sparo bruciata, produca un processo inquinante, un pò come gli abbruciamenti e i riscaldamenti al massimo che sono negli uffici pubblici, accesi anche a maggio, e qualche volta perfino a giugno...?

RDM


















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