Quale può essere la corrispondenza della situazione commercio, nata già da quando hanno intrapreso i lavori del tunnel, con una carenza di progettualità da parte dell'amministrazione...?
Beh, certo la chiusura di via dei Due Principati e Piazza Garibaldi ha compromesso la vita di tante famiglie.
Un sindaco serio e capace, e pensiamo a tutti quelli che insieme a Giangi hanno condotto il Comune negli ultimi venti anni, avrebbe organizzato un mercatino altrove, che potesse accogliere i negozi che purtroppo hanno dovuto chiudere i battenti.
Ma figuriamoci, il cervello è un articolo in via d'estinzione da noi, non siamo stati mai all'altezza, e infatti la Regione ci sovrasta mentre i nostri parlamentari regionali e nazionali, oltre ai consiglieri locali, non hanno mai emesso un fiato, e se pure, era uno starnazzo...!
Una stazione strategica per la centralità del Capoluogo, non ha più trovato la propria dimensione che oltretutto avrebbe resuscitato la bellezza delle periferie e la cultura che ne derivi.
Anzi, l'abbandono in cui è piombata via Francesco Tedesco lo leggiamo anche dalla superficialità con cui sono stati realizzati gli alloggi popolari che continuano a dare il peggio di sé e del sindaco.Appena arrivi un acquazzone ecco l'allagamento che ricorda agli elettori di Giangi, in quali mani si siano abbandonati.
La stazione di Avellino è ormai una macchia storica..!
Nata a metà '800, ha fornito grandi momenti innovativi e di rilancio, per una provincia povera e disattesa.
I treni in partenza da via Francesco Tedesco ci hanno regalato meravigliosi panorami dell'Irpinia, oltre a farci viaggiare comodamente fino a Milano, nottetempo.
Un dono irrinunciabile quella magia che ci permetteva di toccare Benevento, Caserta e Salerno, per poi raggiungere la Città meneghina.
I treni verdi, addobbati con bandiere e stemmi del Lupo irpino, portavano l'entusiasmo della tifoseria ovunque ci fosse da difendere l'onore del Campanile in serie A.
La Regione ci è stata sempre d'intralcio, ciononostante l'Irpinia rispondeva senza tenerne conto, autoflagellandosi per una cronica disposizione al masochismo.
Pasqua si avvicina, non può essere una data di vergogna: non uccidete i cuccioli.
Quello stesso che ci costringe da anni a confermare i nostri carnefici, sperando sempre in qualcosa di personale, una volgarità tutta avellinese, quella stessa, e aggiungiamo infantile, che vede i nani del Pd piagnucolare quando vengono sconfitti.
Abbiamo perso l'Ato e allora non vale, raccontano personaggi improbabili, che vorrebbero scappare col pallone per bloccare la partita.
Nun se pò fà, qualcuno avverta le meraviglie della politica, che conterebbe in una società di esseri umani, il servizio non il cazzismo, ma chissà se capirebbero...!
RDM
La ferrovia, nel resto della nazione, ha ripreso la centralità modale di una tipologia di trasporto che già aveva caratterizzato il XIX secolo e che ha sofferto nel XX la forte concorrenza della gomma e della motorizzazione di massa, favorita dalla presenza in Italia della più grande fabbrica nazionale di autoveicoli.
RispondiEliminaAvellino, in questa rivoluzione, è rimasta esclusa. Nel suo splendido isolamento al centro della Campania.
Le grandi opportunità, che potevano essere il passaggio parallelamente all'Autostrada A16 dell'Alta Velocità Napoli-Bari, sono state perse quando 2o anni fa è stato deciso il tracciato per la valle telesina.
Oggi non si può che puntare sul collegamento esistente verso BN, SA e con la costruzione della bretella di Codola.
Oltre che a migliorare il collegamento col centro cittadino. Altro non è possibile.
La stazione Alta Velocità più vicina, per essere agganciati a Roma, è Afragola; raggiungibile solo su gomma, priva di trasporto pubblico.