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venerdì 3 settembre 2021

Avellino se possibile, riesce ancora a peggiorare...!

Il Casino del Principe.   Foto Irpinia News

Il Casino del Principe gestito sempre dal solito ragazzotto diventato assessore, già aveva subito danni e abusi durante le vecchie gestioni, perfino a mò 'e taverna 'e mbriacuni

dopo i danni rilevati e il furto di un impianto stereofonico da cinquemila euro, passati in cavalleria, speravamo in una decisione adulta e di rispetto del patrimonio pubblico.

Ma reiterare, sindaco, per non dispiacere il galoppino di Angelo Antonio, nonostante le denunce a ripetizione dei nostri articoli, fino all'intervento della Forza Pubblica, è vergognoso che lei se ne esca sempre con una scrollata di spalle.

Un'amministrazione di incapaci che non ha il polso della situazione e neanche tenta di imparare; 

purtroppo la sicumera dell'ignorante è un dato di fatto.

Chissà il vice di Giangi su quale studio urbanistico, ha fondato la decisione belluina, di chiudere completamente il Centro Storico, infischiandosene delle trecento firme fra abitanti e commercianti.

Le scelte, la signora Nargi evidentemente, le ha imparate bene dalla frequentazione del capo;

frutto d'incaponimento e ripicche da Marchese del Grillo, non hanno alcun interesse alle aspettative di chi viva e lavori nel quartiere.

L'arroganza del so tutto io, non ha mai premiato, e lo scriviamo per i lettori normali, quelli che credono nella professionalità e nella condivisione del pensiero.

Ancora oggi ci manca la lucida visione dell'insieme del compianto architetto Petrignani, un professionista che rimpiangiamo per il suo impegno stoico applicato all'incarico del momento.

L'ascolto è la forza di chi non teme il dibattito, anche a costo di rivedere le proprie convinzioni, capacità di pochi grandi, e Marcello Petrignani ha lasciato un sigillo indelebile nella storia di questo tristissimo paesotto di provincia.

Lavorano, se lo fanno, o forse si divertono, certo è che non ne indovinano una manco per sbaglio: 

tralasciano le priorità mentre s'affannano a dettare stronzate.

Più volte ci siamo cimentati nel ricordare a questi due signori così ben amalgamati, che Avellino ha poche strade e chiudere il Corso è stata una di quelle scelte da cafoncelli che vanno a Firenze e diventano toscani o a Bologna e magicamente sono capaci di parlare la lingua emiliana.

Il traffico già difficilmente controllabile in alcune ore della giornata, diventa sempre più insidioso per le Ztl che hanno creato muri d'incomprensione fisica e psichica, tra strade bombardate senza interruzione di continuità.

E chissà se la sposa da 400 invitati, come ebbe a pavoneggiarsi appena due anni fa, ha capito che il traffico genera inquinamento, così come i fuochi e i botti.

E ancora, ricorderemmo alla vice di Giangi, che un articolo da leggere su Huffington post, riporta che l'inquinamento dell'aria uccide più delle guerre, toglie due anni di vita

da uno studio dell'Università di Chicago.

Per una Città da riferimento negativo in Italia, il problema avrebbe dovuto toccare l'attenzione cerebrale dei due, e di ciò che resta di un Comune di disperati senza professionalità, come dimostrano i fatti che enumeriamo quotidianamente.

La domanda sorge spontanea: 

ce l'hanno il cervello o è stato formato per altri cazzi...?

RDM



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