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martedì 29 dicembre 2020

Avellino: speriamo che la città che vediamo ogni giorno, non sia quella vera...!

 


L'attività forsennata mediatica ormai ci sovrasta senza che riusciamo a rimanere lucidi, e Paragone in questo video riesce a evidenziare con chiarezza, quali siano i nuovi limiti neuronali per induzione.

Avremmo bisogno di un riassetto cerebrale da calcolatore elettronico, perché ormai stiamo raggiungendo livelli di guardia seri da non sottovalutare.

Un virus che al momento gode di ben diciotto (18) mutazioni, verrà abbattuto da un vaccino che non si capisce quale valenza abbia, per la velocità acquisita nella preparazione, atta a battere ogni concorrente per l'acquisizione di qualche miliardo di euro in più, se in vantaggio...!

E i principali promotori scientifici televisivi, gente alla Burioni,  pagati dalle aziende farmaceutiche che producono vaccini: 

possiamo mai fidarci del volgare indottrinamento di buffoni del genere, che non accusano il proprio abnorme conflitto d'interessi, o di uno come Arcuri ormai bravo in tutto, visti gli innumerevoli incarichi...?

Beh, avellinesi senza speranza, stiamo vivendo un momento di infima politica, asseverata da una cittadinanza senza ragione, che si esalta per le proprie misere capacità intellettive.

Massimo D'Argenio, un fotografo con studio al Centro storico, è stato improvvisamente innalzato a esponente dell'intellighentia locale ostile a quella vera...!


L'emotività della gente è improvvisamente esplosa, forse per la futile ricerca di uno sfogo;  

la cattiveria di un pericolo che nessuno sa come combattere, ormai è entrata nell'ordinarietà del quotidiano, e la voglia di difendersi ha ricercato nella dipartita di un simpatico commerciante qual è stato Massimo, una ragione per gridare la propria sofferenza.

Il povero, però, non aveva nessuna delle caratteristiche che dovrebbero spingere un'amministrazione, per quanto squinternata, a valutare una remotissima possibilità d'intitolazione strada come richiesto da qualche personaggio vittima di se stesso, e perché no, di eventuale beatificazione.


Gli striscioni, i palloncini, le dichiarazioni d'affetto o i fiori a mò della Principessa del Galles, sono un'espressione grottesca del disagio che tanti vorrebbero dimostrare platealmente, come si usa oggi: 

gli applausi alle bare che escono dalla Chiesa, il racconto della propria intima privatezza sui canali televisivi, la ridicola ripetizione delle espressioni usate nei telefilm da doppiaggi in debito di grammatica e sintassi...

Vaccine day, cashback, lockdown...be help is...stronzate anglofone di sicuro effetto culturale d'ignoranza cavallina, capaci di estromettere lo studio di una lingua romanza qual è l'italiano, con miriadi di parole che definiscono perfettamente lo stesso pensiero, per utilizzare una lingua germanica, ecco perché, che con una parola definisca molti pensieri...!

Semplicemente intuibile la scelta: 

fingere di conoscere un idioma facile disertando quello tosto e pregno di regole, è la voglia diabolica di spezzettare un Paese che fa scena nel mondo per le proprie qualità artistiche, poetiche e d'ingegno, per darlo in pasto a chi è forte solo economicamente.

Il tutto è governato dai media che ci inculcano ministra e  assessora, e così la voglia sfrenata d'immagine, che a ogni costo debba delineare nella società, la nostra concreta e pecorina condiscendenza, a ordini subliminali e di sicuro, manco tanto.

Rientrare in sè, smettendo di voler a ogni costo, lasciare un segno che manco il povero Massimo avrebbe mai capito, dovrebbe essere la regola; 

volerlo rappresentare eroe, come si fa quando si è alla ricerca di espressioni pregnanti che nulla hanno a che vedere con il reale, lo lasciamo al sindaco, anche questa volta fuori tema, e se studiasse la storia di cui farnetica, scoprirebbe che lui non ne farà mai parte, nonostante la leggerezza di un popolo che l'ha voluto in un ruolo mai suo.

RDM




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