Non sappiamo se piangere o ridere di questo sindaco emblematico, certo è che una ne fa e cento ne pensa, e solitamente, tutte sbagliate.
Giovedì sera c'è stato il Consiglio comunale successivo al pestaggio di Geppino Giacobbe, l'assessore allo Sport, all'Istruzione e alla sicurezza, quella che questo eterno amministratore dovrebbe garantire a noi, e il sindaco non vi ha partecipato:
era al capezzale del suo assessore...!
Non possiamo sopportare questo ridicolo individuo che gioca a fare il Primo Cittadino, mentre ci mortifica trattandoci come materiale di risulta.
Il ruolo che ricopre, avrebbe dovuto ricordargli che i suoi doveri istituzionali non gli consentono di offendere i rappresentanti dei cittadini eletti, allontanandosi dal luogo sacro a cui è stato demandato, per fare da psicologo post traumatico a un signore settantenne che ha preso due schiaffi ed è in perfetta salute, tant'è che ieri era già al Comune.
Invece la brama cabarettistica gli ha imposto quest'ultima scelta, sempre in linea con le altre esibizioni che l'hanno reso famoso, e ha trattato la questione quasi fosse stato bullizzato il figlio tredicenne dai compagni di classe, e quindi bisognoso della figura paterna che l'aiutasse a superare i primi difficili momenti...!
Avellino non è quella degli ultimi giorni,
garantiremo sicurezza e serenità,
Avellino è la città dei rosiconi,
Avellino è felice dei festeggiamenti,
la gente è con me...
Chiacchiere e puttanate a braccetto, ormai hanno riempito ogni spazio della nostra sopportazione, e questo personaggio da operetta che da vent'anni calca la scena insieme al sodale Giacobbe, del quale non ricordiamo nulla della sua vita amministrativa che fosse di rilievo, o è talmente avulso dalla realtà che non ricorda quanti episodi di violenza e malaffare hanno costellato le pagine dei giornali o è in malafede.
Le sue bugie di fronte ai microfoni di Rete 4, nella trasmissione di Mario Giordano, hanno fatto il giro del Paese, e gli atteggiamenti inusuali che gli hanno regalato lo sfottò continuo di cui gode, certo non ci lasciano tranquilli sul futuro della città, e né tampoco, sulla scelta degli assessori che come vediamo nel caso di Giacobbe, certo non ci pare sia all'altezza di difendere i cittadini se non sa difendere manco se stesso.
Rpetiamo e ribadiamo che il malaffare è dentro le stanze comunali, esso è radicato nel tempo e certo con questo Gian Gian che invece, è sicuro della nobiltà d'animo dei suoi collaboratori, non ne usciamo, e se il buongiorno si vede dal mattino, aspettiamo, e ne vedremo delle belle.
RDM
Nessun commento:
Posta un commento