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giovedì 19 settembre 2019

Avellino: a chi spiegare che i servizi sono altri, se la gente rielegge queste scorie..?

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Dietro la gente abbandonata e sfruttata c'è la politica delle poltrone di chi non sa che debba fare della propria giornata, e l'indigenza, la sporcizia, i servizi inesistenti e la disperazione restano parole intanto che lor signori, tornando dal mare, si divertano a colpi di battute idiote dinanzi a un bar e a prendere per il culo le persone messe all'ammasso.

Spaziare dal divertimento alla luminaria e pensare d'aver risolto ogni problema è solo l'elucubrazione malevola di menti malate incapaci di capire chi soffra;  

e se la gente si lamenta ancora con educazione per una periferia fatiscente nel quotidiano, con i suoi marciapiedi maltrattati e occupati, o per gli arroganti padroni mai sazi dell'abuso, è solo il caso di una città senza schiena dorsale, che rende forti i vili.

Il nostro sindaco, voluto potentemente da diecimila senzacervello, continua la sua corsa all'effimero che chissà quando troverà l'epilogo, è coadiuvato da altri inutili e pericolosi assessori che insieme, si crogiolano annegati nelle chiacchiere che dispensano a strafottere senza pudore.

Guardare Stefano Luongo, un ragazzino che gioca con la vita degli avellinesi, gonfio d'orgoglio per aver finalmente trovato una giusta destinazione al localino in vetro di Piazza Kennedy, ci racconta quanto valga questa amministrazione.

Un bar, signori, ancora bar, la naturale svendita dell'inutile in un quartiere subissato da queste attività ormai prese d'assalto da ogni incapace, riempirà le giornate dell'acculturato perché avrà come aggettivazione letterario

E sarà preso d'assalto da tutti gli amanti della lettura che invece in quello ormai chiuso da tempo in via Roma, non avevano mai trovato le interlocuzioni che cercavano...?

Un delirio per chi invece, s'aspettava che qualcuno serio avesse preso in mano la situazione per offrire un servizio alla città; 

un punto d'ascolto o come suggeriva Raoul, d'incontro per invalidi o magari un bagno pubblico, e chissà quanto altro che sarebbe utile e forse indispensabile.

I conti tornano, restiamo a quota zero, sempre ultimi e la condanna siamo noi che invece di fare ammenda godiamo nel letame che ci arriva alla bocca, e mentre farfugliamo di rinascita, questo ci copre fino alla punta dei capelli...!

RDM

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