Avellino: un attentato dinamitardo che accusa i "festaioli"...!

Una specie di bomba appezzottata è esplosa davanti al Vescovato, e ha ferito Carlo Mele, il direttore della Caritas;

un disperato certamente poco in sé, ha raccontato nel modo sbagliato il proprio disagio, quello di tanti giovani e non, che scivolano silenziosi e invisibili per le vie di una città insensibile e irreale, in cui la cazzimma la fa da padrona, e il divertimento a ruota libera, disegna quell'indignazione di chi non ce la fa in un triste epilogo, che nessuno avrebbe voluto.

Carlo Mele potrebbe chiedersi se ha fatto quel che è giusto, quale responsabile di un'organizzazione che dovrebbe interessarsi del dolore e non solo e sempre del denaro, che pure riceve a pioggia e di cui nessuno conosce i percorsi.

Giovedì scorso, nel nostro diario Avellino: terra d'inutili trascorsi, siamo stati facili profeti di eventi che tragicamente si nascondono tra le fessure dei muri e nel silenzio di una città che alle prime luci dell'alba urla senza voce, l'angoscia di chi non chiede ormai più, perché conscio della bruttura di una terra che fu d'onore e di bontà.

Piazza Libertà, quella nuova...!

Oggi tutti parleranno della bomba, dei danni, della paura di chi forse non ne avrebbe diritto per la strafottenza colpevole che ha vissuto nella propria inutile esistenza.

L'evento ha scosso quelli bravi, qualcuno penserà al pericolo scampato, perché magari passa di lì spesso: 

chissà se abbia mai dedicato un attimo di sé, a chi aveva gli occhi bassi e la vergogna sotto braccio, ci chiediamo...!

Giangi ridens ha portato fortuna con le sue puttanate a ripetizione, dando spazio a un giovanotto che gioca con la vita, come quelli che si sottopongono alla roulette russa, negoziando lo schifo del quotidiano con l'esasperazione delle luci della ribalta, finte e pericolose come le esibizioni balconing o altri sport estremi, che chiedono l'abbandono alle mode e all'emulazione sfrenata, e questa avellinese, è simile a una psicosi di massa...!

Siamo dei grandi egoisti-egotisti, e specialmente ad Avellino, è una bella lotta tra queste due componenti funeste del carattere umano, solo un terremoto spirituale potrebbe cambiare le cose, coinvolgere quella parte che non ha rispetto, che sporca e distrugge, mentre istituzioni false e menzognere, gli tengono il sacco, e spengono in ognuno di noi, quella luce di rispetto che una volta brillava negli occhi, alla vista della divisa o di un funzionario dello Stato.

Ci chiediamo spesso, perché Arvonio oblighi i suoi a presidiare il Corso, lasciando completamente scoperta la città, che ricordiamo non è il Tribunale dove sta facendo guerra alle cinture non allacciate, dimenticandosi dei divieti e delle auto sui marciapiedi, ma i Rioni, i quartieri  e le periferie quali Pianodardine o il Cretazzo, tanto indigesto per questo comandante alla stregua dell'elettrauto.

E ancora, come mai non ci siete quando  sporcano, vandalizzano, si picchiano, danneggiano o...mettono le bombe..?

Questa o è sfortuna nera, o forse sarebbe meglio che vi organizzaste diversamente, magari chiedendo a chi ne sa di più, perché due più due continua a fare quattro, checchè ne pensiate...!

La  gente, signor Arvonio, gli abitanti di Bellizzi e zone limitrofe, soffrono da sempre in modo continuativo, dell'aria malsana generata da abbruciamenti sconsiderati di ogni genere di materiale.

I responsabili sono più che conosciuti dai locali, ma nessuno fa niente: 

pensa che questo nostro intercedere continuamente, ricordandole quali siano i suoi doveri, sia una sorta di diffamazione come la interpretava il suo predecessore, o un disegno perverso di chi non abbia di meglio da fare, per dare fastidio lei che, invece, ce la mette tutta, ma purtroppo, non ci arriva...?

Mah, ci faccia sapere, se vuole, o anche no, tanto a noi bastano i fatti, per le chiacchiere abbiamo già il buon Giangi, campione del mondo, e qualche altro buontempone istituzionale...!

RDM