
Parco Palatucci, restaurato e acquisito...dalla Curia...!
La nube tossica che occupa costantemente ogni spazio aereo avellinese, diventa sempre più grande e avvolgente, e ci troviamo in difficoltà quando cerchiamo di spiegare quanto non ne avrebbe bisogno, ma purtroppo è così, e se solo volessimo migliorare la nostra quotidianità, siamo convinti che sarebbe bene parlare poco con la gente del luogo e confrontarsi, ancor meno.
Il Vescovo Aiello dopo l'evento della ritorsione che il senzatetto salernitano, tale Nelson Lamberti, ha voluto manifestare con un'azione pericolosamente estrema, ha dichiarato tra una sviolinata buonistica di perdono e comprensione, qual è la visone reale della Caritas e di quella parte del clero che approfitta dei contributi comunali e di tanti altri enti, perché si aiuti la gente, scaricandosi tutti insieme la coscienza.
Molti pretendono, stigmatizza l'Episcopo, ma il nostro è un aiuto, e quindi non obbligatorio, e quel signore, a detta sempre di una sola campana, chiedeva soldi e lavoro.
Certo, anche Angelo, il senzatetto morto per il freddo al Mercatone in quella tristissima Epifania di due anni fa, forse voleva chiedere qualcosa al sindaco Foti, che invece lo fece disumanamente cacciare, per poi andare a messa e stringere la mano della pace con l'enfasi del bravo credente.
La reazione alla cattiveria e alla strafottenza della signora Teresa Mele, l'allora assessore alle attività sociali, del sindaco Foti, dell'eterno direttore Caritas Carlo Mele (triste omonimia), del Vescovo e dei tanti che avrebbero potuto dare un letto o un pasto caldo, fu quella di togliere il disturbo per sempre, senza che nessuno raccogliesse, se non il bravo Ottavio Giordano, quel grido di dolore.
E allora, Eccellenza, di quale gratuità parla, che cosa le fa credere che non fosse giusto pretendere un suo aiuto o quello del suo preposto Mele, sempre alla ricerca di qualche nuovo sostegno economico...?
Il vostro denaro non è fondato sul lavoro, ma sulla dabbenaggine della gente che ancora crede in un clero abbuffino e spudorato che salvando la pace di alcuni, s'approfitta del 5x1.000, di lasciti e di contributi che l'hanno reso ricchissimo nei secoli, perché aiuti la gente, sostenga gli indigenti, difenda gli sfortunati.
Quindi, Vescovo Aiello, perché ci costringe a spiegare l'ovvio...?
Lei aiuta il Comune a sistemare, sempre con il nostro denaro, Parco Palatucci, ma poi se ne approfitta e lo usa per le attività del Vescovato, lasciando i cittadini fuori dai cancelli chiusi con i suoi lucchetti, o immagina alla fine, che il povero disperato non debba pretendere da Lei o i suoi, ma chiedere strisciando, magari facendo anche un pò di pulizia nei bagni del suo opulento palazzetto...?
Scenda da cavallo, Padre Arturo, non tutti ad Avellino hanno l'anello al naso che gli impedisca di ragionare sulle cose;
non tutti si preoccupano infatti, della Scandone o dell'Us Avellino, quale merce di divertimento come ha ben capito il furbo Giangi, inondando menti e pensieri di luci, torroni, buffoni e musicanti, c'é anche chi s'incazza con De Cesare che ha derubato per anni la città con bollette false, bloccando anche l'erogazione del gas alla povera gente, che non aveva di che pagare le sue accise truffaldine.
C'è, ancora, chi s'è inviperito con Luca Cipriano che ha costretto alla chiusura, il Teatro municipale Carlo Gesualdo, per bilanci mai presentati e conti senza documenti, oltre a presunte sparizioni di denaro al vaglio della magistratura inquirente;
e così esiste, Eccellenza, l'avellinese che si chiede perché a Lei sia concesso d'appropriarsi di un patrimonio pubblico contra legem, a bbon'eddio, come si dice, proprio come amici degli amici controllano Il Casino del Principe e altri beni, assolutamente preclusi alla cittadinanza senza santi in un Paradiso che non c'entra con quello divino...?
Insomma, signori lettori, la tracotanza di questo Capoluogo segnato dal Signore, non ha limiti, e se il comandante Arvonio può fottersene del fumi al Cretazzo e di tutte le altre macroscopiche anomalie che ricordiamo giorno per giorno, senza che nessuno gridi al misfatto, è perché il cervello oggi anche abbrustolito dal sole marinaro o dai potenti fari di GianFesta, già abituato all'assuefazione del così fan tutti, si prostra supinamente, allineandosi in ordine sparso al pensiero dominante.
RDM
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