
Siamo sotto elezioni e quindi ogni puttanata è consentita, a parte che da noi anche in altri periodi, modestamente, se ne fa largo uso;
ma ascoltarle tutte insieme, non ci lascia il tempo di metabolizzare, ed ecco che il sistema nervoso comincia a dare segnali inequivocabili di squilibrio.
Gente che ha contribuito con grande impegno allo stato comatoso in cui si trova la città, appare come il verme dalla mela.
Facendo capolino, prima timidamente, con grande garbo, quasi fosse chiamata all'adunata da una tromba invisibile, ma certo non meno suadente, diventa sempre più pregnante, il proprio disinteressato e spassionato punto di vista.
Ed ecco che l'insistenza si fa insopportabile.
Ovunque ci capiti, troviamo personaggi laidi, il più delle volte colpevoli come Giuda in quella notte dei trenta denari, pronti a spiegarci le soluzioni che mai avremmo pensato esistere, per tornare felici.
Oramai però, non ci restano termini di paragone, considerato il tempo trascorso nelle mani di capobastone mai paghi, sempre più affamati;
ci piace farci abbracciare mortalmente da chi ci ha seviziato e chi vorrebbe farlo, chiamiamola sindrome di Stoccolma, masochismo o idiozia congenita...!
E allora, mentre la città muore, Arvonio continua per la sua tranquilla quotidianità, e gli abusi pure, noi aspettiamo rassegnati l'ora in cui verranno a prenderci con il carrettino e i due muli, per accompagnarci al patibolo.
Poggiamo la testa sul ceppo con il rosario fra le dita, mentre i vari Cipriano, Petracca, Festa, D'Amelio, De Luca, Petitto o Del Basso De Caro, lentamente passeggeranno sotto la scaletta che ci ha condotti dal boia, e guardandolo fisso negli occhi nascosti dal nero cappuccio, gli trasmetteranno il comando.
E la scure calò...!
RDM
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