Avellino e i suoi Hobbit...!

Maria Elena Iaverone, il "mago" delle finanze...!

Il bilancio di previsione è un atto contabile importante; 

 rappresenta una sorta di posto di controllo che permette agli amministratori non solo di correggere  deviazioni ma anche di prevedere e prevenire o almeno ridurre l'effetto negativo di eventuali problemi o ostacoli che si potrebbero presentare.

E allora come ha fatto questa maga magò dei conti a perdere, a prevedere e prevenire, o ridurre l'effetto dei debiti del Teatro che nessuno conosce perfettamente, o quelli del bilancio 2013 in mano alla Procura...?

Un'amministrazione che dopo cinque anni, continua a scoprire debiti, e manco da poco, però si auto esalta ogni volta che presenta un nuovo documento da approvare, e che puntualmente anche il consigliere più sprovveduto, si rifiuta di asseverare.

Ma questi signori, ci chiediamo, ci sono o ci fanno?

Il sindaco subissato da avvisi penali e il vice Maria Elena Iaverone anche, Arturo Iannaccone, non ne parliamo, e tutti gli altri incapaci in giunta, che hanno approvato il previsionale e anzi, si sono preoccupati di raccomandare a Paolo Foti una nuova candidatura, sono la rappresentazione teatrale di una farsa che racconta un volgare prossenetismo. 

Paolo Foti continua a biascicare ragioni inesistenti per una mente disomogenea che non trova riscontri nel reale.

La palingenesi di questa città, purtroppo, non la otterremo ancora, e forse mai;

il putridume che la circonda è indelebile, nessuno ha capacità e onestà tali da smacchiare l'unto che è penetrato in profondità, alterando la consistenza stessa delle cose.

Bugie e vergogna, scherani che indisturbati hanno violentato menti e coscienze, sono il volto senza maschera di una terra che i nostri padri, molto tempo fa hanno ricostruito per noi, pensando a un futuro dignitoso che continuasse a esaltare il loro impegno.

Non è stato così, il maleficio di uomini indegni ci ha marchiato per sempre, e non crediamo in una conversione salvifica, leggendo i nominativi di candidati che nessuno ritiene debba scegliere, fosse solo per l'arroganza della proposta.

RDM