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martedì 16 gennaio 2018

Avellino: la giunta di Paolo Foti, una manica d'incapaci, ma non lo ammettono...!



In queste ore stiamo assistendo a una rappresentazione teatrale miserabile di continue sceneggiate.

Matteo Renzi parla di incompetenti, Berlusconi che dà patenti, Boldrini e Grasso s'inventano una moralità che hanno dribblato da presidenti delle Camere.

Insomma tra le chiacchiere di una presunta e ben calcolata evasione fiscale, che se evasione è, non si capisce come si faccia a calcolarla e non a esigerla, nel nostro piccolo, di cittadina con scarsi sessantamila abitanti, le puttanate non mancano e tra quelle fatte e dette, è una bella lotta.

Abbiamo scritto già, di molti assessori che nonostante sappiano benissimo di essere stati misurati e pesati, risultando mancanti, continuino a recitare un copione preconfezionato che gli dia la forza di non entrare in una profonda depressione.

Ieri Ugo Tomasone, dissolto tra le pieghe di un Municipio inconsistente, a qualche mese dalle urne, è comparso e si è ricordato che Avellino è una città da riconfigurare...!

Si, ha detto proprio così, l'ingegnere volatile ha lasciato ai posteri le sue linee guida per quello che sarà la città del domani.

Ah, embè, la città giardino, poi europea e quindi del futuro, diventerà secondo questo signore imperturbabile, la riconfigurata del domani...!

Siamo diventati meravigliosamente la terra dell'evanescenza, di tutto ciò che vorremmo o potesse divenire, secondo il mantra del vedremo, faremo e diremo, col quale ci hanno abboffato fino a oggi...!


L'alveo del fiume con i sacchetti di Penna e Boccalone!
Augusto Penna, l'assessorino dei rifiuti, felicissimo, solo lui, dei risultati, non gira per il territorio del capoluogo, stando chiuso al Comune o a Pianodardine a respirare i miasmi del sito di stoccaggio che ogni politico o tecnico aveva assicurato essere assolutamente inodore.

Non si è accorto il piccoletto, che ha generato un nuovo sport: 

il lancio del sacchetto...!

Sacchetti dappertutto che per toglierli, Irpinia Ambiente, deve fare una seduta preventiva di valutazione con annessa maledizione per chi non ha capito lo spirito dell'iniziativa, per poi, iniziare, dopo giorni, a malincuore, la raccolta: 

togliere i cassonetti, lasciare la gente senza alternativa, chiedere che ci si organizzi da soli alla faccia della tari che pur si continua a pagare, è una di quella genialate che solo i fotiani, questa razza strana che ci è capitata fra capo e collo, potevano partorire.

Beh, questa è alta strategia, e a parte l'illegittimità della mancata asseverazione del Consiglio, che a Paolo Foti detto l'avvisato, non interessa ovviamente, è un metodo trogloditico per ritardati: 

nel terzo millennio, la gente, anziana, malata o invalida, deve scendere alle 21.00 per lasciare alla mercè di topi, vandali e operai poco attenti, un bidone che poi, dopo le 24.00,  sporco e maleodorante riporrà a casa, e dovrà provvedere a lavare e disinfettare, sia esso piccolo o gigante.

RDM

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