Ernesto ha accarezzato i nostri cani, lui non poteva più dare un alloggio ai suoi, la sua famiglia ha perso lavoro e casa, alloggiano in via precaria, ma presto saranno in strada, e non si vede come aiutarli.
Ha parlato con il sindaco del suo paese, che ovviamente, l'ha mandato a comprare il sale.
Un'Italia cattiva che non ama i propri figli, si è posizionata in favore di clandestini e extracomunitari che furbamente, avvisano gli amici di venire da noi, con quei telefoni e quelle schede che gli forniamo.
Ernesto non ha nulla di tutto questo, a lui abbiamo dato un pò di vestiario nuovo, non quello che non serve o getteremmo nei rifiuti, e cercheremo di trovargli una dimensione lavorativa, con cui sbarcare il lunario.
La Caritas del fantastico Carlo Mele, l'uomo col pallottoliere, non va dal Prefetto per chiedere di inserire nelle liste dei clandestini anche i poveri, irpini o di altra origine.
Non ritiene questo campione di bontà, di lottare per i diritti dei meno abbienti che gli fanno guadagnare tanti soldi all'anno e le comparsate sui media.
Chissà se Paolone Foti, leggendo questo diario, toccato dall'Avvento alle porte, non possa trovare un posticino per Ernesto, magari nelle aziende o in quelle associazioni che favorisce:
sarebbe un'opera di dignità, sindaco, guadagneresti qualche ora di Paradiso e la nostra riconoscenza.
Fai uno sforzo, comprati un posto alla tavola del Signore...!
RDM
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