L'officina sull' area pubblica di Fernando Palmariello, altro potente della città. |
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Non mi è facile girare per la
città e vedere che, nonostante mi affanni quotidianamente a denunciare, tutto
proceda come sempre.
Modestino Iannaccone
l’elettrauto, uomo davvero potente, continua imperterrito ad utilizzare il
marciapiede come cosa personalissima, i parcheggi nelle strisce blu per i suoi
clienti esentati (forse) dal buon Amedeo Gabrieli, che evidentemente, non
amministra una cosa pubblica ma beni di casa sua, ed in più le aree
dirimpettaie anche se in curva e perimetrali ad uno spartitraffico, per le
quali si passa con attenzione alle auto in seconda fila lì parcheggiate sempre
dalla nota officina.
Fernando Palmariello, di
rimando, il rigeneratore di pompe ed iniettori del Centro Storico, sempre
indaffaratissimo intorno alle auto della clientela che entrano ed escono dai
suoi locali, e vengono parcheggiate in divieto di fermata oltre che di sosta,
si è munito di alcuni cartelli “pezzottati” da autorizzazione di passo carraio.
Qualunque buontempone che si
occupi per il Comando della Polizia Municipale, del Codice della Strada,
potrebbe contestargli, senza troppa enfasi per carità, che i cartelli non sono
quelli rilasciati dal Comune, e che comunque ogni porta deve avere
un’autorizzazione individuale, e che al momento, non essendo in possesso di
alcuna autorizzazione, immettendo auto nei locali, ha violato la legge.
Ovviamente le omissioni d’atti
d’ufficio dell’amministrazione avellinese, non controllando alle
scadenze annuali, i pagamenti per il rinnovo delle autorizzazioni, servono proprio
a favorire amici e parenti.
Anche Palmariello, come
Iannaccone che allo stesso modo non paga alcuna concessione per le
autovetture in entrata ed in uscita dai suoi locali di via Circumvallazione, e
tanti altri, godono delle stesse “disattenzioni” di vigili e istituzione: è
sciatteria o qualcos’altro…?
E’ diffamazione?
Forse, anzi certamente, visto
che ad Avellino si è usi vedere sempre la pagliuzza, seguendo il metodo
mafioso di far intercettare un piccola partita di droga, perché passi il carico
di quintali.
Un giorno la Procura avrà
tempo e giudicherà tanti abusi ed omissioni, e forse qualcosa cambierà in barba
ai capobastone che ancora pensano di essere intoccabili.
E se quelli che mi leggono
incominciano a “condividere”, il messaggio arriverà forte e chiaro, ed i tempi
di un rinnovo morale forse si accorcerebbero: non stanchiamoci mai di dare il
nostro anche minimo contributo.
RDM
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