Altavilla Irpina |
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"IL
MARITO DI ELENA" NEL PALAZZO COMITALE.
Altavilla:
lo scorso 27 gennaio 2015, nell'antica dimora dei De
Capua, la celebrazione della giornata dedicata a Giovanni Verga.
Una grande
partecipazione di studenti e studiosi che hanno potuto visitare l'antico
palazzo ritornato al Comune dopo circa cinquant'anni di chiusura e di abbandono.
GIOVANNI
VERGA (1840-1922),
Maestro magnifico dell'arte narrativa che, tra
i salotti napoletani e le "stradicciuole" di
Altavilla, nell'anno 1881, animò il confronto tra i cambiamenti della cittàe gli stabili canoni della vita del paese, immaginando
lo svolgersi del romanzo "Il Marito di Elena" che descrive il
congegno delle passioni e "la
pace inalterabile del paesello".
Roberto Vetrone, ha spiegato come l’incontro punti a leggere il romanzo sotto il profilo
paesaggistico nel confronto tra città e
paese.
Il sindaco
di Altavilla dott.
Mario Vanni, il presidente del Gal Partenio dott.
Luca Beatrice, il dirigente della Regione Campania dott.
Alfonso Tartaglia, il prof. Antonetta Tartaglia già dirigente del Ministero della Istruzione e
Ricerca, il prof.
Luigi Di Giovanni studioso locale, il prof.
Modestino Della Sala storico locale, la prof.
Adriana Di Leogià docente dell'Università di Salerno, la prof.
Maria Di Venuta della università di
Palermo e la prof. Gabriella Alfieri che è presidente del comitato scientifico della Fondazione
Verga, gli intervenuti.
L’Irpinia ancora
e sempre fucina di cultura e d’interessi che prescindono da luoghi comuni che la
designerebbero povera, confondendo fattori economici con patrimoni spirituali di
grande intensità.
La partecipazione
di personaggi pubblici che si sono avvicendati ai microfoni, a dimostrazione che
chi vuole lasciare un segno del proprio operato, non può esimersi dal confronto
su argomenti di valore che annichiliscono pensieri volgari di mero ritorno economico o di
potere.
Lo sforzo di
Roberto Vetrone, avvocato dall’animo illuminato, ha fatto sì che ancora una volta
si presentasse una nuova possibilità, un rinnovato traguardo per chi ancora non
si è fatto corrompere nelle attese, per coloro che credono in un’Italia di
dignità, lontana da logiche ormai stantie che non regalano alcunché alle
coscienze senza macchia.
RDM
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