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Oggi mercoledì 19 novembre, sesto giorno e le luci del
Gesualdo continuano ad essere accese, mentre il nostro sindaco Paolo Foti,
insieme alle sue “guardie del corpo”, assisteva stamane estasiato, al lavoro di
un carro gru al Corso Vittorio Emanuele.
Cari signori, questa mia piccolissima pagina di denuncia,
gode di circa 2000 cliccate giornaliere, però gli amministratori evidentemente
ne sono all’oscuro, loro forse leggono solo Topolino.
Ed allora, qualsiasi
problema venga snocciolato, è tranquillamente ignorato: le soste sui marciapiede
dalla Circumvallazione fino a Pianodardine, il quartiere occupato dai Tir, i
condizionatori del Tribunale e dell’Alto Calore, i furgoni della Polizia
penitenziaria e le auto dei vigili di altre città e province, la periferia lasciata a se stessa, …e via così…
Però, i giornali descrivono con paginate intere il gran colpo
del presidentello Cipriano, quello della discontinuità per intenderci, caro
Paolo, ha accolto un evento a mio parere da evitare: la piazza sventrata, gli
spazi inesistenti ed una marea di gente non collocabile.
Come per il famigerato “Sport Day” dell’inglesofono
presidente del Coni provinciale, Giuseppe Saviano, che in questi molteplici
anni di gestione ci ha relegato agli ultimi posti per pratica sportiva, del
Paese (Il Sole 24 Ore), così questo minuscolo signorino che ha fatto “tanto
bene” al Gesualdo con Galasso sindaco, ce
lo ritroviamo a condurre nuovamente il Teatro comunale alla faccia del
cambiamento che ogni tanto il nostro sindaco Foti sbandiera, dimenticando la
realtà e quello che ha detto due attimi prima.
Ripeto a me stesso che creare cultura, amore per la musica,
il ballo o il canto, interesse per le arti, insomma, non può essere determinato
da episodiche occasioni ad effetto, ma da attività continuative che entrino
nell’immaginario, che siano corredo del territorio, come il meccanico, l’elettrauto,
la scuola o le istituzioni: un alimento
dello spirito che si possa acquisire facilmente, non inventandoselo in
manifestazioni sporadiche che oltretutto,
fanno solo parte della cultura del fatuo a cui ci hanno abituato trasmissioni
ingannevoli e devianti.
Purtroppo tra i 33000 avellinesi maggiorenni, solo 2.000 si
interessano quotidianamente alle mie “notizie”, solo pochi riescono a
condividere il lapalissiano, gli altri amano lamentarsi di coloro che votano e
rivoterebbero, e davanti a queste realtà, beh, non mi resta che alzare le mani
e dichiararmi prigioniero sociale.
RDM
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