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Un signore molto servo, un giorno uguale ad altri è stato cooptato per indicazione manciniana, che dimostrava a se stesso e a noi poveri altri, che è sempre lui il capo di una cosiddetta sinistra irpina, visto che quello che l’ha sempre relegato in seconda fila, Ciriaco da Nusco, si era tirato fuori, per grazia di Dio.
Un signore molto servo, un giorno uguale ad altri è stato cooptato per indicazione manciniana, che dimostrava a se stesso e a noi poveri altri, che è sempre lui il capo di una cosiddetta sinistra irpina, visto che quello che l’ha sempre relegato in seconda fila, Ciriaco da Nusco, si era tirato fuori, per grazia di Dio.
Nominare
un signor nessuno a primo cittadino è proprio gratificante;
il Caligola di Montefalcione, paese che fa
rima con strafalcione, ha dimostrato di essere capace di insignire qualsiasi
cavallo, perché i pecoroni cittadini, continuassero a pascolare senza nemmeno
belare.
Ed allora
“godiamo” di un’amministrazione inutile ed insulsa che è la fotografia di
questo signore, Paolo Foti, capace di ordinanze offensive e dileggianti che
vanno dal pallone dei bambini, alle bici ed i cani per il famigerato corso
Vittorio Emanuele, tappa per lo struscio, le passerelle dei vigili urbani e
sede delle feste di piazza di cui sono così ghiotti gli avellinesi “doc”…!
La vita
notturna, i parcheggi selvaggi, le buche, la viabilità, l’urbanistica, le
licenze edilizie, i bilanci falsati, Malzoni e via così, non sono pane per i
dentini spuntati dell’ex usciere del “nostro” Gargani, altro parlamentare di
cui la storia non chiuderà mai bocca…, il sindaco è troppo impegnato cerebralmente
da una cosa alla volta.
Parcheggiare l’auto, pagare il caffè,
annodarsi la cravatta…passo dopo passo, insegna l'altro campione fiorentino, per carità: come dovrebbe fare, il
poverino, a pensare anche a fare anche il sindaco…?
E poi, confrontarsi con i questuanti giornalieri, quelli che vivono sulle spalle del
cittadino, quelli che si fanno assegnare La Casina del Principe per fare
ristorazione, o altre sedi comunali per espletare i propri bisogni, quelli che
usano le palestre da sempre, vedi Giacobbe, la Caritas, don Emilio e le botti, o si fanno i cazzi propri con il
Teatro comunale e guadagnano nomine con
un nepotismo sfrenato, che al Comune la fa da padrone, quali consulenze o meglio, diventare
revisore dei conti, quelli che il parente prepara sicuro che vengano approvati: fantastico...!
Poca
roba, la città perennemente ammalata subisce un influsso pernicioso da parlamentari complessati che negli anni hanno voluto farci pagare lo scotto di
essere cittadini, mentre loro, cafoncielli da sempre, non sono mai riusciti a
scrollarsi di dosso “la vergogna”, ed allora giù botte, distruggiamoli
facendoci i nostri bravi bacini elettorali, tanto l’avellinese, quello puro,
non ha molto sangue nelle vene, e quel poco che gli resta ha lo spirito
servile, quello che ci serve per utilizzarlo per sempre.
I fatti
sono questi, De Mita e Mancino continuano a comandarci come se fossero dei
Padrini, e noi ne siamo pure orgogliosi…
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