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Oggi, nel primo pomeriggio, a Rione Mazzini, il quartiere dell’ex
senatore De Luca, impegnatissimo a trovarsi una collocazione, e dell’opulento Dino
Preziosi, altrettanto impegnato a governare il regalo che gli fece De Mita, si
è tolto la vita un anziano, solo, evidentemente abbandonato alla sua
disperazione.
Nessuno degli “illustri” contradaioli è mai sceso in piazza per
scambiare una battuta con gli abitanti meno fortunati, o forse semplicemente
più dignitosi: De Luca si è chiuso nel suo fortino, e l’ex bigliettaio, Costantino
nostro, ha proprio cambiato zona,
forse per dimenticare natali non proprio illustri, ma certamente
interessanti nelle campagne elettorali.
In quelle occasioni il ritorno è d’obbligo, come non ricordarsi dei momenti “fantastici” trascorsi con questo
o con quello, salvo poi scomparire e dimenticare che esistono i poveri ed i
disperati, annullando il pensiero della solidarietà, del rapporto umano
gratuito quello fine a se stsso, senza interesse.
E dire che dopo essere stati miracolati, un piccolo
ringraziamento al Signore avrebbero anche potuto farlo, tra una messa ed un’altra,
tra un pannetto ed una processione agostana.
Ma chi te lo da, come tutti i personaggi che si avvicinano alla
politica, perché rende, anche i nostri eroi di Rione Mazzini, i consiglieri
comunali, il sindaco e la sua giunta, pregano ogni giorno perché la sorte li
tenga lontani dal finire secondo quanto meritino, e che questi “senza palle”
che si tolgono la vita, cerchino di stare lontani dalla propria scia.
RdM
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