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domenica 3 agosto 2014

Avellino: le coscienze vuote di un'amministrazione inutile....

www.orsettodigimmi.blogspot.com
Un’amministrazione, quella avellinese, da inserire nei libri da non leggere…!

Pensate voi, se non fosse intervenuto il nuovo Procuratore Rosario Candelmo, nessuno si sarebbe mai accorto delle difformità di enormi fabbricati, oggi sequestrati, al centro della città;

mai nessuno si preoccuperà delle inadempienze di dirigenti o cittadini “ben  visti”.

Forse che qualcuno si chiederà mai il perché dei soldi spesi ogni anno per la Caritas “del probo” Carlo Mele e dell’epigono Don Emilio Carbone, non rendicontati?

Mentre una commissione urbanistica ha deciso che per un po’ di cemento gettato sul terriccio per pulire più facilmente le deiezioni dei randagi,  in una remota campagna nascosta agli uomini e a Dio, l’Associazione no profit “Il Rifugio di Camilla” debba essere penalizzata…!

Una città, Avellino, nella quale non auguro di vivere al mio peggior nemico, una città amante dei questuanti e di quelli come il presidente del Teatro, Cipriano, che porta in bilancio, una per tutte, gli stipendi dei comunali, proprio tale e quale come fa il Comune, con gli stessi impiegati, e  lasciando accesi giorno e notte, potenti fari per un costoso consumo d'energia elettrica: Avellino vive e si rigenera dall’incuria e l’inettitudine.

Intanto un’associazione "vera", come il Rifugio di Camilla, che spende il proprio denaro senza chiedere, agevolando le casse comunali con più di trecento adozioni di randagi sul territorio, vaccinati e sterilizzati sempre di tasca propria, che se fossero finiti in canile sarebbero costati almeno € 260.000 annui, togliendone, ancora,  almeno una ventina dal canile di Brusciano e quindi diminuendo le spese comunali, sempre pronta a collaborare con l'Asl e la Polizia Municipale, rimettendoci benzina, tempo e salute in ogni ora del giorno e della notte, senza mai un rifiuto, è “giusto” che venga penalizzata.

Chi non chiede ma offre, non è ben visto in questa città di nani, perché significa che non è condizionabile, non è servo come chiunque e pertanto intimorisce, se non altro perché riflette nelle proprie pupille la vergogna di chi mai per un attimo della sua vita, sia riuscito a dimenticare se stesso realizzando qualcosa per gli altri.

E’ giusto, quindi, che l’attenta commissione dell’integerrimo relatore Nazzaro, proceda secondo la legge che tutti credono di rispettare finchè non infici i propri interessi, e che si penalizzi la povera associazione per aver operato in difformità al sacro volere... dell’intelligenza.

RdM





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