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mercoledì 9 luglio 2014

Avellino: siamo finiti dalla padella alla brace....


Pensavo che dopo l'amministrazione Galasso niente potesse farci paura, ma come si dice,  non c'è limite al peggio: abbiamo un governo cittadino inutile e fazioso, litigioso ed inconcludente.

I progetti presentati per un incremento dell'occupazione e di sviluppo sociale, non sono interessanti, il disagio della cittadinanza manco: denunciare la mala gestione della cosa pubblica è solo un fastidio che prima o poi cesserà per stanchezza...!

Allora il povero falegname Francesco D'Agostino cacciato dalla sua bottega  nel Centro Storico, per improbabili opere di risanamento del fabbricato, non ha speranze, il suo destino è segnato come quello dei commercianti di via dei Due Principati.

Non c'è orecchio che oda, cuore che batta, cervello che funzioni: il consigliere Nicola Poppa ha pensato che se il falegname manutenesse gratuitamente per qualche anno le proprietà comunali, potrebbe essere ricompensato con una possibilità.

Immaginate quanto risparmierebbero le casse municipali utilizzando questo signore, che intanto potrebbe sopravvivere.

Il problema risolto in un batter d'occhio, lascerebbe senza parole gli inutili personaggi che sanno solo sentenziare "non si può fare", quando non si senta il tintinnio della moneta.

Poppa, vecchia conoscenza consiliare, continua a portare acqua in un mulino abbandonato, che ritiene di utilizzare assessori, inutili,  per meri fini elettorali e di partito, non è ascoltato, perchè se lo facessero dovrebbero asseverare la propria idiozia e sappiamo che la supponenza dello stupido non è sradicabile.

La città  resta agli ultimi posti nelle priorità di Paolo Foti, che già incapace di fare il sindaco, non disdegna di assumere ulteriori incarichi: caro Paolo non ti abbiamo votato per il medagliere, ma perchè ci facessi uscire da un incubo;  purtroppo, pare che il dramma sia appena iniziato.

RdM


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