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lunedì 16 settembre 2013

Avellino: un'Irpinia dimenticata....

"Esiste nell'Italia centrale un luogo ai piedi di alte montagne conosciuto e famoso dovunque, la Valle d'Ansanto...
 Qui un orrendo spreco e gli spiragli di Dite
 vengono mostrati, e una vasta voragine dove inizia l'Acheronte
 che spalanca le fauci pestifere"     Virgilio

Se facessimo un fioretto sarebbe bello pensare alle terre d'Irpinia.

Il territorio che calpestiamo quotidianamente è forse il più bello d'Italia: non a caso il verde che contraddistingue i paesaggi, ci eleva ad una sublimazione di bellezza inusitata.

Scoprire questa regione nella regione, sarebbe un bell'esempio di intelligenza volta alla ricerca culturale delle proprie radici, affondate in un humus di elevato pregio storico.

Questa terra di odori e colori, 
non può continuare ad essere maltrattata fosse altro per la sola dimenticanza offensiva e criminale.

Nella Valle d'Ansanto esiste una zona, chiamata Mefite, per i forti odori di zolfo sprigionati da un suolo in ebollizione che libera acqua...fredda: le proprietà curative dell'epidermide clinicamente riconosciute, rendono la zona di estremo interesse turistico.

Ma l'irpino viaggia all'estero, ed anzi cerca di ignorare quello che si lascia alle spalle, quasi fosse disonorevole.

Purtroppo l'ignoranza dello spirito è difficile da combattere, a voglia di leggere libri o prendere lauree: quando si è limitati, si muore così.

Godere e far godere di quanto si possiede è una possibile formula di felicità, e se questa città che mi ospita da tanti lustri, volesse iniziare un percorso di studio, anche economicamente favorevole, del citoplasma che dà vita al nostro territorio, si accorgerebbe che sfruttare il tesoro verde potrebbe essere una novità di cassa per un'amministrazione da sempre predisposta a manifestarsi con un cappello in mano questuante.

RdM

 


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