"il Palio della Botte ad Avellino non è un semplice momento di festa ma un
collante tra storia, cultura e tradizioni e, come avellinesi, non
possiamo accettare che la nostra città perda una manifestazione così
importante”.Così la (il) consigliera (e) del Pdl, Monica Spiezia, commenta la notizia dell'annullamento della storica manifestazione cittadina.
"Il Corriere Dell'Irpinia"
Ma pensate voi, il famoso storiografo Monica Spiezia, di cui ci fregiamo per dare lustro all'intero Consiglio comunale, si è espresso: ora non abbiamo più alibi, Avellino che si rappresenta sul territorio nazionale per il famosissimo Palio Della Botte insieme alla sagra del salmone dipinto, non merita un così grave sberleffo.
E' come se si eliminassero i Giardini Naxos, o la Biennale di Venezia: ma da dove vengono questi personaggi, chi li ha inventati...?
Non voglio rispondere a lor signori, perchè farlo significherebbe dare dignità all'argomento;
credo, invece, che qui di dignità ce ne sia poca o niente, ed in specialmodo in un sacerdote che dovrebbe, almeno secondo la novità dettata da Papa Bergoglio, evitare di mettersi in mostra per motivi economici camuffati da rivitalizzazione dei quartieri.
Il fatto, sic et simpliciter, si ferma davanti a € 15.000 che valgono € 1250 mensili, esentasse: moltiplichiamo per 16 anni, e capiremo la spropositata reazione del presbitero.
Vorrei anche ricordare al sindaco, quale futura memoria, che la Diocesi avellinese, è in ottima salute, considerato il capitolo economico annuo che gestisce;
considererei, pertanto, che i contributi sarebbe opportuno li chiedesse il Comune alla ricca Diocesi e non viceversa: se poi vogliamo farci del male perchè così deve andare, è un altro discorso.
Ritornando, infine, all'esimio Don Emilio, gli direi che l'ipocrisia delle scuse, ora che ha il malloppo, al sindaco, suo riverito fratello, ed a Cignarella, altro caro amico, mi ricordano che la secolarizzazione che il Papa sta combattendo, non a caso passi per la Chiesa.
RdM
Nessun commento:
Posta un commento