E' difficile avere giustizia in genere, ma con gli animali, per chi ha un animo sensibile, diventa avvilente.
La Guardia Forestale si interessa degli animali e di ogni eventuale maltrattamento, ma un'associazione avellinese, dopo aver denunciato per iscritto, più volte, insieme a condomini che non provando particolari sentimenti d'affetto per gli sfortunati a quattro zampe, non hanno potuto evitare, nel segno di un'umanità che per quanto latente, pur alberga nel cuore della gente, di allarmare le associazioni e gli stessi agenti del pronto intervento della Guardia Forestale.
Dopo mesi d'attesa per salvare un cagnolino percosso quotidianamente ed abbandonato su un balconcino, alla catena sotto il sole cocente di questi giorni ed all'addiaccio, in mezzo ai suoi escrementi, ci siamo dovuti arrendere, ma forse non troppo, all'evidenza di una strafottente difesa della causa da parte di chi avrebbe dovuto fare proprio il problema.
Fare il lavoro di animalista pagato dallo Stato, non può e non deve essere una scappatoia per vivere il proprio stipendio, ma una scelta di vita che non è da tutti: solo anime delicate, persone speciali, possono decidere di fare il medico, l'assistente sociale, il veterinario...il poliziotto.
Purtroppo la vita ci ricorda quotidianamente che una cosa è predicare agli altri, un'altra è rimboccarsi le maniche.
Il povero cagnolino continua a subire abusi, i veterinari Asl dicono che sta bene, come la moglie percossa quotidianamente dal marito che comunque accudisce la famiglia, le carte scorrono e le coscienze pensano alle prossime vacanze di Natale.
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