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venerdì 28 giugno 2013

La prima ordinanza di Paolo Foti.

Aver iniziato il mandato con un'ordinanza particolare, avrebbe dovuto richiedere forse più di un'attenzione da parte del sindaco: aprire le danze significa farsi carico degli sguardi di tutti, ed ognuno di noi attendeva il segnale del cambiamento insieme alla controprova della giustezza del proprio voto.

Così non è stato, vuoi per la banalità stessa insita nell'ordine sindacale, vuoi per la delusione delle attese.

Tutto è importante,  scrive l'avvocato Tomeo, alla quale consiglierei di evitare la specifica professionale, inutile nello scritto giornalistico certamente non determinato quale parere giuridico, ancora più inutile se avesse voluto dare maggiore valenza agli argomenti sottolineandoli come espressione di un legale.

Ma le priorità, anche facilmente attuabili alla stregua del divieto al gioco con il pallone, come ripulire la Città dai mercatini ambulanti in ogni dove, vanno rispettate.

Continuare ora a dare spiegazioni, riduce ulteriormente i margini di comprensione: quando la toppa è peggiore del buco, conviene stare zitti.

Consiglierei pertanto, al sindaco, di stilare un programma d'intervento con un procedimento logico consequenziale; 

potrebbe non riscontrare l'approvazione di tutti, ma certamente eviterebbe il ridicolo.

RdM


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