Il caso di Edmondo Cirielli riporta alla memoria una proposta molto controversa: la creazione del Principato di Salerno, una sorta di regione autonoma staccata dalla Campania.
Cirielli, all’epoca presidente della Provincia di Salerno, avanzò questa proposta con l’idea – simile a certe posizioni storiche della Lega Nord – di emancipare le aree più forti, in questo caso Salerno, da quelle meno sviluppate della regione.
Questo venne letto da molti come un atteggiamento elitario, poco solidale, e anche disumano.
La legge ex Cirielli, nota anche come Salva Previti, fu già motivo di grande polemica per il suo impatto sulla prescrizione dei reati.
Questo rende il personaggio ancor più discusso e divisivo.
La nomina di 40 assessori in 4 anni durante il suo mandato alla Provincia di Salerno fa pensare a una gestione politica piuttosto instabile e poco coerente.
Questo pensiero – pur espresso in modo diretto e critico – coglie il nodo di fondo, una visione politica che sembra anteporre la purezza amministrativa all’equità territoriale.[...] abbandonare le province meno promettenti lasciandole a se stesse per non essere contaminati [...]
È una linea che, storicamente, ha portato a profonde fratture sociali e territoriali nel Paese.
Ora che è candidato governatore, Cirielli tornerà davvero a rispolverare il sogno del Principato di Salerno?
O lo terrà nel cassetto, consapevole del rischio politico — e soprattutto umano — che comporterebbe una proposta del genere?
Difficile dirlo.
Anche se, come spesso accade, l’esperienza ci insegna che le persone non cambiano, soprattutto quando la sorte o la politica le ha premiate.
Per questo non possiamo fare a meno di notare l’inquietudine che suscita una candidatura del genere.
Se si cercasse un candidato peggiore dell’attuale viceministro agli Affari Esteri, forse bisognerebbe spingersi fino in Trentino, dove governa il famigerato uccisore di orsi, il presidente Fugatti.
RDM

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