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giovedì 31 agosto 2023

Avellino è...cultura, musica, accoglienza...decoro...l'elenco delle proprie inadempienze, Festa lo subisce incosciamente..!

Il bugiardo seriale che non sopporta l'appartenenza, qualche mese fa a Roma, nella segreteria nazionale Pd, cercando una sponda perché fosse riammesso nel partito..!

La tristezza di questa provincia è l'accidia che non gli permette di diventare parte integrante del territorio, se non per i piccoli cabotaggi d'interesse personale.

Avellino è decoro urbano, oltre ad altre decine di definizioni di cui si ammanta questo inarrivabile istrione, che pensa di intitolare la città a piacimento, secondo quanto pesante abbia mangiato la sera precedente.

A fine mandato, dopo una manutenzione del verde modalità giungla, e l'abbattimento inconsulto del patrimonio arboreo, il ciacione di Palazzo di città, o Palace of city, non sappiamo bene come ritenga dover appellare il Municipio, eccolo con un decoro di cui forse non capisce bene il significato.

Il sindaco è dell'idea che le pulizie in casa si facciano una volta all'anno, per poter gridare ai quattro venti l'igiene prima di tutto.

Ci rendiamo conto che questo signore nuoti in un mare virtuale fatto di storielle oniriche e invenzioni, che cerca di tradurre in realtà utilizzando senza rispetto, le casse ormai vuote di un Comune sull'orlo del baratro.

Se il municipio avesse grandi risorse, sarebbe meno insopportabile assistere allo spreco inverecondo, che stiamo vivendo da quattro anni a questa parte.

Ma scegliere di prostrare ancora di più le casse comunali in pre dissesto, status al quale ha contribuito in prima persona negli anni scorsi, in cui ha sempre coperto ruoli anche importanti, lo troviamo criminale.

La Procura per una ragione o un'altra finalmente ha fatto un ruttino, forse invece, starà cucinando Festa per tutto quanto combinato finora, ma non troviamo giusto, comunque, avergli permesso di continuare a gestire per tanto tempo.

In Italia la pressione diventa immediata, anzi anche prima, solo per ragioni politiche, se pensiamo a quell'avviso di garanzia a Berlusconi nel '98 durante il vertice Onu sulla criminalità, recapitatogli a Napoli proprio mentre presiedeva l'importante congresso.

Nicola Giordano

Nel caso, Gianluchino non si smentisce mai, e invece di fare un mea culpa per l'inchiesta sulle spese pazze del cosiddetto Summer Fest, attacca, da quel guascone che è in lui, raccontandosi felice dell'intervento che stabilirà una volta per tutte, la regolarità di una delle schifezze più eclatanti degli ultimi anni.

Nicola Giordano, evidentemente, parlava di un film che ha visto da solo, secondo Enjoi, e tutti i riferimenti alle delibere con le rispettive date, li ha inventati di sana pianta mentre stilava la sceneggiatura del girato.

RDM

Il decoro di Festa, è un pugno in faccia..!




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