«...Su lavori pubblici, cantieri, turismo, sullo sport e la cultura c'è condivisione come su commercio e centro storico. E ogni settore è ben servito, sta avendo risultati. C'è una regia che mette tutto insieme. Ma ammetto che mediaticamente appaio io di più...»
Leggendo le dichiarazioni del sindaco a Il Mattino, dobbiamo realizzare che se l'epoca bugiarda e coercizzante che viviamo è ormai un masso insopportabile, la vanagloria di Gianluca Festa, sportivo e bravissimo in tutto, ci regala una nausea profondamente incontrovertibile.
Lo stadio, la società dei rifiuti, il servizio alla città, tutto perfetto, la gente lo approva e certo gli regalerà un secondo mandato.
Purtroppo le storielle di Festa non reggono dinanzi all'evidenza, il nuovo impianto calcistico commerciale è una marchetta fastidiosamente imposta alla dabbeneggine dei meno abbienti, che solo la domenica riescono a dare un senso alla propria esistenza;
e la società dei rifiuti comparsa improvvisamente dal nulla, chissà come la dovremmo incastonare nel meraviglioso mondo del sindaco.
Il privato, secondo Giangi, novello economista imprenditore, salverà il mondo, e mentre noi pensiamo ad Alitalia o alle banche che stiamo foraggiando da anni, lui sceglie l'Alto Calore, consorzio in cui ha partecipato da consigliere, per dimostrare l'assunto.
In effetti, signor Gianangelo, lei dall'alto dei quindici lunghi e inutili anni trascorsi tra i banchi dell'Assise comunale, non ha mai risolto uno che sia uno, problema, anzi ne creava, e pensiamo alla nevicata del 2012, durante la quale da bravo assessore all'ambiente, se ne stava a casa al calduccio.
Le sue chiacchiere da bar non servono alla città, lei dovrà lasciare questo mandato perché Avellino ne ha abbastanza della gente finta come lei, Petitto, Petracca, Gubitosa, e tutti gli altri, siete solo riempitivi di quella zona grigia che caratterizza un mondo che s'avvia all'implosione.
RDM
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